Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Città metropolitana, adesso si fa sul serio

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2016

I sindaci: «Presto i cittadini apprezzeranno i vantaggi»

 

Fatta la Città metropolitana, bisogna fare i cittadini. Le elezioni del Consiglio hanno interessato solo gli amministratori dei 17 Comuni, senza che i loro concittadini abbiano compreso quali funzioni avrà l'ente neonato. «Non c'è ancora una percezione reale del cambiamento», conferma il sindaco metropolitano Massimo Zedda, «si comincerà a comprendere meglio col trasferimento formale delle competenze e delle sedi dalla Provincia, solo allora il cittadino avrà un nuovo interlocutore».
Con la nascita della Provincia Sud Sardegna ci sono competenze che verranno condivise con i 17 centri del Cagliaritano e altre che passeranno in toto al nuovo ente. «Un esempio per rendere l'idea dei vantaggi previsti riguarda gli uffici dell'anagrafe», spiega Zedda: «Per i vari documenti ci sarà un unico sito che snellirà le procedure e libererà risorse umane nei 17 Comuni».
L'informatizzazione e lo snellimento della burocrazia sono aspetti evidenziati anche dal primo cittadino di Pula: «L'innovazione tecnologica della pubblica amministrazione sarà un aspetto molto positivo di questa nuova forma di collaborazione», commenta Carla Medau, «saremo tutti dotati di strumenti informatici identici, un modo semplice ed efficace di offrire servizi migliori ai cittadini». Le infrastrutture valgono di più per il centro più defilato della Città metropolitana: «Potremo accedere a finanziamenti che ci consentiranno di completare parti importanti delle infrastrutture. Auspichiamo di avere nuovi servizi e raggiungere tutto il territorio».
IDENTITÀ Strade, trasporti, scuole, cultura, ambiente e programmazione strategica sono alcuni degli obiettivi comuni, ma i vari centri coinvolti difendono la propria diversità all'interno della Conferenza dei sindaci. «Si tratta di una grande opportunità, ma senza coinvolgere i cittadini la Città metropolitana non è vista ancora nella giusta dimensione», spiega Gian Franco Cappai, sindaco di Selargius: «Non è che la nostra città scompare, ogni Comune continua a mantenere buona parte della sua sovranità e andrà a condividere determinate funzioni con gli altri. Bisogna vedere quanta di quella sovranità ogni Comune vuole cedere».
La conferenza nei prossimi giorni presenterà al Consiglio metropolitano la bozza finale dello statuto che sancirà tutti i poteri della grande città. «Si sta lavorando molto bene, senza beghe di partito o di colore, si ragiona in maniera franca e diretta e stiamo valutando tutti gli aspetti positivi dell'unire le forze», assicura il sindaco di Uta Giacomo Porcu. «Siamo la Città metropolitana più piccola e con meno Comuni: un grande valore aggiunto, saremo gli unici a mettere in ogni decisione il punto di vista di tutti».
I NODI Nel Consiglio metropolitano non tutti hanno trovato posto, cosa che crea qualche malumore. «Scendendo da 40 a 14 consiglieri il nostro problema è venuto meno», commenta Mario Puddu sindaco di Assemini, «ora siamo certi che non ci sarà spazio per tutti ma verranno tenute nella giusta considerazione le istanze trattate dalla conferenza dei sindaci». Sulla stessa linea la prima cittadina di Sinnai, Barbara Pusceddu: «Serve omogeneità nel territorio, tutto va condiviso e co-progettato. Anche col Consiglio a 14 occorre garantire a tutti la stessa partecipazione».
Marcello Zasso