Non ha nascosto la preoccupazione per la crisi che ha colpito la Fiera internazionale della Sardegna e tante manifestazione analoghe in tutta Italia, non ha nascosto la preoccupazione per il futuro a causa di un “non ottimale stato di salute dell’economia regionale”, ma allo stesso tempo ha rilanciato fornendo una possibile ricetta per uscire dal tunnel che ha portato alla soppressione dall’Azienda speciale della Camera di Commercio di Cagliari, alla conseguente liquidazione, con in bilico 17 posti di lavoro. Paola Piras, il Commissario straordinario della Camera di Commercio ha le idee chiare su cosa bisogna fare per rilanciare la Fiera e salvare l’occupazione. Oggi lo ha illustrato nel coso della conferenza stampa di presentazione della 68° Fiera internazionale della Sardegna, un appuntamento definito dalla stessa Piras come un “assaggio di quello che potrebbe essere la manifestazione del futuro”.
“Abbiamo la volontà di salvare i posti di lavoro e faremo il possibile per farlo – ha sottolineato Paola Piras – attualmente è in corso una trattativa. Sarà fondamentale e indispensabile entro questo mese la rinuncia di una quota di retribuzione, i cosiddetti assegni ad personam dei dipendenti, che fa lievitare enormemente i costi. Si sta lavorando per definire questo accordo e portare a compimento la liquidazione per consentire la transizione dei rapporti su altro soggetto”. Il commissario non lascia trapelare nulla sull’ammontare dei compensi finiti al centro della trattativa, “su questo argomento abbiamo preso degli impegni con i sindacati che non intendo disattendere” ha detto il Commissario, ma già nei mesi scorsi quando si parlava di una possibile fine della Fiera si era fatto il punto sui costi di gestione del centro congressi, quelli per il personale composto da 17 dipendenti a tempo indeterminato, per il consiglio di amministrazione con cinque membri e per il collegio revisori. Uscite per l’anno in corso per quasi due milioni di euro per tenere in piedi tutta la struttura con le relative attività e 900 mila per il personale. Costi elevati se non esorbitanti che hanno portato alla crisi. “Noi pensiamo che la soluzione ottimale sia quella di concentrare su una unica azienda speciale le diverse attività piuttosto che creare un altro ente – ha ribadito Paola Piras – perché i costi per la gestione di due enti diversi sarebbero troppo elevati. I tempi non sono più quelli di una volta. Le Camere di commercio possono destinare somme molte più contenute perché esse stesse hanno avuto una riduzione del 50 per cento. Crediamo sia importate avere una sola azienda, rivedere la sua azione razionalizzando i costi, le sue attività e riqualificando il personale con figure che adesso mancano. Dal mio punto di vista è fondamentale che si riqualifichino i dipendenti per avere tutte quelle che sono le professionalità necessarie all’interno dell’azienda senza dover affrontare ulteriori costi all’esterno”.
Secondo il Commissario straordinario della Camera di Commercio occorre fare squadra per rilanciare la Fiera. “Bisogna condividere un processo di rilancio – ha detto – rinunciare in questa fase a qualcosa e mantenere il posto di lavoro sapendo che se tutti insieme si fa squadra e si cresce torneranno i tempi in cui questa azienda o quella che sarà potrà avere un ruolo determinante per l’economia regionale. Bisognerà avere non delle quote di retribuzioni stabili molto alte, ma una parte fissa e una variabile legata ai risultati ottenuti come incentivo a produrre e far crescere l’azienda”.
Ma la ricetta della Piras si compone anche di altri elementi che riguardano il modo in cui è stata pensata fino a oggi la Fiera internazionale. “Abbiamo bisogno di essere al passo con i tempi – ha detto – puntare sull’innovazione, non dobbiamo inseguire le novità ma dobbiamo essere noi stessi a proporre cose uniche. Migliorare la programmazione degli eventi, aprire la Fiera tutto l’anno a nuove iniziative, una Fiera più moderna, innovativa e più aperta ai cittadini”. Un primo passo verso il futuro è stato già fatto con la manifestazione che prenderà il via sabato per concludersi il 2 maggio. “Un’edizione che deve essere vista come punto di partenza per il rilancio dell’azienda – ha sottolineato il Commissario – proprio in questa ottica abbiamo voluto dare una anticipazione di quello che potrebbe essere la Fiera creando una rete che coinvolge economia, cultura e che valorizza la sinergia tra pubblico e privato”. In Fiera infatti accanto alla tradizionali istituzioni presenti ogni anno, accanto all’artigianato, all’agroalimentare all’arredo e all’antiquariato, ci saranno la Regione, La Fondazione Teatro Lirico, il Conservatorio Pierluigi da Palestrina e Is Mascareddas. Teatro e musica per la prima volta saranno ospitati in Fiera. In un padiglione allestito dal Teatro come una vera e propria camera da concerto i ragazzi del conservatorio si esibiranno giornalmente in diversi concerti – uno ogni dieci minuti – sono previsti poi spettacoli delle marionette, seminari, workshop e dimostrazioni della forze armate e delle forze di polizia. Inoltre il 28 e il 29 aprile si terrà il Forum della Pubblica Amministrazione organizzato dalla Regione in cui saranno affrontati i temi relativi all’Agenda digitale – semplificazione della burocrazia accesso ai servizi – alla trasparenza e alle attività di sostegno allo sviluppo. “Confidiamo in una grande partecipazione da parte dei cittadini – ha concluso ancora il commissario – Chiedo a tutti gli attori, ai cagliaritani, di investire nel biglietto della della fiera. Abbiamo deciso di non distribuire biglietti omaggio o tessere d’onore, non per una mancanza di rispetto ma perché chiediamo a tutti un coinvolgimento in questa edizione. I tre euro di biglietto per sostenere questa azienda potrebbero essere un segnale per ripartire e andare avanti”.
Manuel Scordo