Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piazza San Domenico? No, il nome è un altro

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2016


Lo strano caso dello slargo intitolato a uno storico sindaco dell'800

 


È stato sindaco di Cagliari per due volte. E, docente di Diritto internazionale, anche rettore dell'Università. Così, dieci anni fa, la città ha deciso di intitolare a Gaetano Orrù una piazza centrale. Un luogo in cui passano tantissime persone che, però, non sanno di trovarsi in “piazza Orrù”. Perché, per tutti quello spazio è piazza San Domenico. E poco conta che la vera piazza San Domenico sia una ventina di metri più in là, davanti alla scalinata della chiesa omonima.
L'INTITOLAZIONE Nel gennaio di dieci anni fa, l'allora sindaco Emilio Floris partecipò alla cerimonia di intitolazione della piazza appena restaurata. Dalla parte di via XXIV maggio, venne sistemata la targa. Che, però, durò per poco tempo. «Dopo qualche giorno era a pezzi», racconta Ignazio Zedda, lo storico bottegaio della piazza. L'amministrazione decise di risistemarla. «Ma fu buttata giù altre due volte». E la piazza rimase senza targa. La ragione? Nessuna motivazione politica. «Solo», dice un anziano residente, «che quell'intitolazione è una forzatura: la piazza è legata alla chiesa. Perché intitolarla a un personaggio, anche se importante?».
LO SPAZIO In effetti, quella decisione non aveva convinto neanche chi ha lavorato direttamente nella realizzazione della nuova piazza. Antonello Cadinu è l'ingegnere che ha seguito l'intervento. «Storicamente, non esistevano né via XXIV maggio né vico Garibaldi: lì, c'erano le mura, si entrava a Villanova solo attraverso portico Romero. E quella piazza sembra guardare proprio verso la chiesa di San Domenico. Ho molti dubbi anche io su quell'intitolazione».
IL SINDACO E così Gaetano Orrù, sindaco di Cagliari in due occasioni, si ritrova “titolare” di una piazza fantasma. Laureatosi in giurisprudenza, divenne docente di diritto internazionale. Dal 1880 al 1882 fu sindaco di Cagliari, carica che ricoprì anche nel 1889, anno in cui fu sostituito dalla prima giunta guidata da Ottone Bacaredda. Un anno prima era stato anche nominato rettore dell'Università. Sono ancora tanti i discendenti, come il prefetto Efisio Orrù, che vivono in città. «Capisco», afferma la ricercatrice universitaria Fernanda Velluzzi, «le perplessità del quartiere su quell'intitolazione. Ma, se la città ha deciso che il mio trisnonno meritava un riconoscimento, forse è il caso di trovare una soluzione».
Marcello Cocco