Servizi digitali: Comuni sardi in coda, dopo Cagliari c'è il vuoto - La graduatoria del network Ey promuove l'Isola solo per lavagne elettroniche e web-sanità
Quanto sono “intelligenti” le città della Sardegna? Poco. Soffrono della carenza di infrastrutture e reti, faticano ad azzerare il divario tecnologico con le aree più sviluppate del Paese, negli ultimi tempi però hanno recuperato posizioni. Se in Italia si confermano in vetta Bologna, Milano e Torino, dalle nostre parti si salva solo Cagliari al 33esimo posto di una classifica che si chiude con la maglia nera Sanluri. Poche soddisfazioni ma più di una speranza per il futuro nel rapporto “Smart city index 2016” curato dal network mondiale di servizi Ey, che mette in fila 116 Comuni capoluogo.
I PARAMETRI Per stilare la classifica sono stati utilizzati 470 indicatori, dalla banda larga ai servizi digitali fino allo sviluppo sostenibile, che misurano la capacità di ogni singola città a adeguarsi ai cambiamenti dettati dalla modernizzazione. Più infrastrutture e reti intelligenti si traducono nell'erogazione di maggiori e migliori servizi per i cittadini con un risultato scontato: le città che si muovono in questa direzione sono «resilienti, attrattive e competitive - come spiegano gli esperti di Ey - e fondamentali per la crescita economica dei Paesi».
L'ISOLA SMART Le buone notizie arrivano da istruzione e sanità. La Sardegna è la prima regione per la diffusione di Lim (la “lavagna elettronica”), e la seconda per aule connesse in rete (oltre l'80%), subito dopo l'Emilia Romagna. Una performance dovuta a un buon utilizzo dei fondi per la digitalizzazione della scuola - più di un miliardo di euro in tutta Italia - stanziati con l'obiettivo di collegare entro il 2020 il 100% delle aule con fibra ottica. Ottimi risultati per l'Isola anche sul fronte della “Sanità digitale”, in prima fila con Lombardia, Toscana ed Emilia.
VIZI E VIRTÙ Tra le città sarde, Cagliari finisce al terzo posto nella graduatoria dei trasporti pubblici, stesso risultato per Olbia che vede la luce con il podio per l'illuminazione pubblica. Sul fronte dell'ambiente si prendono qualche soddisfazione Tortolì e Iglesias, a un soffio dal primo posto nella classifica delle “isole ecologiche”. Ancora però c'è molto da fare. A cominciare dal capoluogo, che deve già cominciare a pensare da area metropolitana. Ma tutta la Sardegna è obbligata a guardare con più convinzione al futuro. Quando non basterà più - come per Lanusei, Tempio e Olbia - essere le città del “benessere analogico”, ad alta vivibilità ma con scarsa innovazione.
Alessandro Ledda