Ansa News
"Il nostro Piano casa? Occupare tutto. Le case a Cagliari ci sono, ma se non ce le danno, ce le andiamo a prendere". Così i rappresentanti del Movimento di lotta per la casa che stamattina hanno aiutato nove famiglie senza alloggio ad occupare l'ex stabile Telecom in via Bainsizza a Cagliari. Occupazione popolare stile "paguro", come il crostaceo che, quando cresce, e le dimensioni della conchiglia vuota che lo ospita non sono più adatte, ne cerca una nuova per proteggersi.
"Siamo pronti a combattere per quello che ci spetta: casa, reddito, dignità", hanno fatto sapere gli attivisti. I dodici alloggi ex Telecom non sono popolari, né soggetti ad alcuna assegnazione. "Abbiamo deciso di riappropriarci di uno spazio pubblico, scoprendo di avere la possibilità di scegliere tra cinquemila case sfitte presenti in città - hanno sottolineato i rappresentanti del Movimento - Sappiamo che ci sono tantissime persone nella nostra situazione, in attesa da anni di un posto nelle case popolari che sembra non arrivare mai, costrette ad accettare lavori precari e sottopagati, obbligate a dover pagare affitti altissimi per case fatiscenti. A loro ci rivolgiamo per costruire insieme un futuro dignitoso".
Obiettivo del Movimento è anche quello di contestare l'operato delle amministrazioni che "si sono succedute e che non hanno progettato né costruito più nessuna casa popolare dopo l'edificazione dei quartieri-ghetto negli anni '80 ai margini di Cagliari, si pensi a Sant'Elia e Mulinu Becciu", e che "da circa vent'anni non hanno minimamente aggiornato le graduatorie, limitandosi a proporre, nell'ambito di edilizia popolare, il cambio di sigla all'ente, che da Istituto autonomo case popolari, Iacp, è diventato Area, Azienda regionale per l'edilizia abitativa), un carrozzone mangia soldi - hanno denunciato gli attivisti - famoso più per gli scandali e le ruberie che per la risoluzione dei problemi abitativi".