Quale miglior modo, per meditare e socializzare, che prendersi sonoramente a pugni, calci, ginocchiate e gomitate? Al Comune ne sono convinti, ma non è una deriva verso il bullismo, anzi: è un progetto che ha già aiutato alcune vittime delle prevaricazioni a ritrovare coraggio.
La Muay Thai (boxe thailandese), patrimonio culturale nazionale in Thailandia, legata al buddismo, dalle nostre parti è poco conosciuta. A tutto c'è rimedio: il Comune, nell'ambito della candidatura di Cagliari a Città europea dello sport, affianca agli organizzatori per garantire maggiore visibilità. «C'è il nostro patrocinio», conferma l'assessore allo Sport, Yuri Marcialis, «per la seconda edizione delle Spartan fighting series», domani alle 20.30 nella palestra “Area 21”, in via del Timo 21. Lo scopo, hanno spiegato Giancarlo Corrias, presidente del circolo Calù, e Matteo Nieddu, allenatore di una squadra è diffondere quest'arte marziale che coinvolge la persona in tutti i suoi aspetti: attività fisica, certo, ma anche cura per l'alimentazione e per il proprio corpo, oltre che autocontrollo e rispetto dei valori dello sport.
Nel frattempo Cagliari, dopo la visita della commissione inviata dall'Unione europea, resta in attesa dei risultati della disputa per aggiudicarsi il titolo di Città europea dello sport. «Il verdetto», spiega l'assessore Marcialis, «si conoscerà l'8 ottobre».
Luigi Almiento