SAN MICHELE. Viaggio nel degrado di piazza Granatieri di Sardegna
«Sono ostaggio in casa mia. Non posso uscire in balcone: rischio di essere colpito dai calcinacci. Se va a vedere dall'altra parte la situazione è addirittura peggiore». Il tour nel degrado di piazza Granatieri di Sardegna, a San Michele, inizia con la lamentela di un giovane. È solo uno dei tanti problemi in una zona dimenticata, in più di quarant'anni, dalle giunte che si sono succedute. Solo alcune palazzine comunali, anni fa, sono state tinteggiate. «Le altre», denuncia Fabio Sanna, portavoce dei residenti, «non hanno mai visto un intervento di manutenzione, né ordinaria né straordinaria. Il decadimento è sotto gli occhi di tutti».
LA PROTESTA A mezzogiorno, orario dell'inizio del sopralluogo con gli abitanti (era invitato, con richiesta protocollata la settimana scorsa, il Comune che però non ha mandato alcun rappresentante), ci sono soprattutto le donne di piazza Granatieri. Sono battagliere. «Le condizioni delle facciate delle palazzine parlano da sole», sbotta Silvana Carrucciu. «Cadono calcinacci e si vedono i ferri delle mura. Le infiltrazioni stanno provocando notevoli problemi all'interno delle abitazioni». Le vecchie tubazioni sono oramai inutilizzabili. In passato sono stati creati dei collegamenti idrici “volanti”: un intervento provvisorio in attesa di sostituire le tubazioni. «Il provvisorio», aggiunge Silvana Carrucciu, «è diventato definitivo». Le conseguenze sono emerse in tutta la loro drammaticità due mesi fa: «Davanti a casa mia», urla dalla finestra di casa sua una pensionata, «è esplosa una fogna. Si è formato un lago con una puzza insopportabile. Per mesi ho dovuto tenere le finestre chiuse per l'odore e per la presenza delle zanzare». Silvana Carrucciu conferma: «Per risolvere il problema, una settimana fa, gli operai hanno rovesciato terra per coprire i liquami. Ma la perdita non è stata riparata. Temiamo che ci possano essere infiltrazioni che mettano a rischio la stabilità delle palazzine».
FOGNE INTASATE Non è la prima volta che le famiglie (un centinaio) di piazza Granatieri sono costrette a convivere con odori e liquami. «Le fogne sono intasate», spiega Ausilia Melis. «È capitato diverse volte che le abitazioni al primo piano siano state invase dagli scarichi fognari. Abbiamo segnalato più volte al Comune il problema ma non è mai stato risolto».
ERBACCE Il vecchio campetto per giocare a calcio è ormai abbandonato: c'è solo una porta arrugginita, l'altra è sparita nel nulla. Attorno alle palazzine le aree verdi sono senza manutenzione da anni. Solo erbacce alte. «Un tempo», racconta un giovane residente, «i miei genitori si occupavano insieme ad altri abitanti di curare il giardino. Gli è stato impedito e questo è il risultato». Solo un'area è ben tenuta: «Merito di un pensionato. Rischia di essere sanzionato ma almeno così tiene in ordine una piccola zona», commenta un militare che vive con la famiglia in piazza Granatieri. «Non siamo proprietari», prosegue, «ma oramai siamo costretti a effettuare, a nostre spese, i lavori all'interno delle case».
L'APPELLO Da queste parti c'è poca fiducia nelle Istituzioni e nella politica. Fabio Sanna e Claudio Mudu, portavoce del comitato cittadino San Michele e dintorni, hanno inviato al sindaco e all'assessorato ai Lavori pubblici un documento con tutte le criticità. «Anche le facciate delle palazzine, sistemate anni fa, mostrano i segni del decadimento: probabilmente i lavori non furono fatti a regola d'arte oppure furono utilizzati materiali non idonei al tipo di intervento». La situazione è esplosiva. «Bisogna intervenire rapidamente», spiega ancora Sanna, «perché i crolli di cornicioni dalle facciate stanno aumentando e alcuni marciapiedi stanno sprofondando». C'è chi ha avvistato, più di una volta, i topi. «Siamo stanchi delle promesse. Che fine hanno fatto i soldi stanziati, anni fa, per sistemare le nostre palazzine?», chiede Ausilia Melis.
Matteo Vercelli