BARRACCA MANNA.
L'assessore Coni replica: iter rallentato dalle procedure burocratiche
Tra gli abitanti delle vie Campigli e Picasso, a Baracca Manna, la pazienza è finita, la rabbia si taglia a fette, gli interrogativi abbondano. «Perché i lavori del nostro lotto inizieranno a fine anno e non a maggio come quelli del primo»?, domanda Luigi Zuddas, un veterano del quartiere pirrese dove, dopo decenni di attesa, pavimentazioni, marciapiedi, illuminazione e fognature arriveranno a dare finalmente completamento a una trentina di strade. «Si era sempre detto che i due cantieri comunali sarebbero partiti insieme ma così non sarà», sottolinea furioso Zuddas mentre dà uno sguardo qua e là alle crepe nel terreno, pronto a trasformarsi in pantano a ogni pioggia.
«C'erano priorità da rispettare: le nostre vie si trovano più in basso, dove il rischio idrogeologico, si sa, è maggiore», gli fa eco Franco Amoresano che ricorda come negli anni Novanta i cittadini di Baracca Manna abbiano dovuto corrispondere oltre quarantamila lire a metro cubo per gli oneri di urbanizzazione.
«Non si tratta di scatenare una guerra tra poveri», precisa Franco Scano, i nostri sono dubbi legittimi che esigono risposte da parte della Municipalità e del Comune».
Anche Salvatore Cuboni, vicepresidente supplente del parlamentino pirrese, è della stessa idea: «Non ci sono giustificazioni ragionevoli al ritardo dei lavori del secondo lotto. Più volte gli assessori di turno hanno creato aspettative che puntualmente sono state deluse».
Ma l'assessore comunale alla Viabilità Mauro Coni replica: «Le procedure burocratiche, con ben due appalti, uno per la progettazione, l' altro per l'aggiudicazione dei lavori, hanno rallentato l'iter del cosiddetto secondo lotto ma potrebbe anche darsi che i relativi interventi partano in contemporanea o addirittura precedentemente a quelli del primo. Una cosa è sicura: questa Giunta comunale sta facendo e farà di tutto per portarli a termine».
Giacomo Perra