Venerdì santo. Ieri in Cattedrale la messa crismale
Oggi i riti della settimana santa celebrano la giornata della Passione. Sono numerose le processioni e le celebrazioni che si terranno nelle strade e nelle parrocchie cittadine.
La settimana santa cagliaritana è entrata nel vivo, tra liturgia e pietà popolare. Ieri mattina in Cattedrale l'arcivescovo Giuseppe Mani ha celebrato con i sacerdoti della diocesi la messa crismale, mentre di sera con la funzione “In coena Domini” è invece iniziato il triduo pasquale.
IN CATTEDRALE Oggi è il grande giorno delle tre processioni del Cristo morto. La prima, curata dall'arciconfraternita della Solitudine, parte alle 13.15 dalla chiesa di San Giovanni. Tra canti e preghiere raggiunge la Cattedrale, dove ad accogliere il settecentesco simulacro ligneo del Cristo (dono della casa reale spagnola all'arciconfraternita) sarà l'arcivescovo Giuseppe Mani. Il Cristo entra in chiesa intorno alle 14.30: l'imponente crocifisso viene prima sistemato ai piedi dell'altare, poi alle 15 in punto (ora canonica della morte di Gesù) viene trasferito nel transetto sinistro del duomo. Lasciato il Cristo in Cattedrale, la Madonna ritorna nella chiesa di Villanova.
ALTRE PROCESSIONI Alle 16 un'altra processione parte dall'oratorio del Crocifisso in piazza San Giacomo sino alla parrocchia di San Lucifero. È l'arciconfraternita del Crocifisso a promuovere quest'altro momento della “pietas” popolare, mentre la terza processione del Cristo morto è quella che si snoda alle 20,30 dalla chiesa di Sant'Efisio (organizzata dall'arciconfraternita del Gonfalone).
Molte oggi le Vie Crucis all'aperto: alle 15.30 in piazza Giovanni quella della parrocchia di San Paolo, alle 21 quella interparrocchiale a Is Mirrionis, alle 20.30 a Pirri alla Madonna della Fede per le vie del quartiere, mentre alle 15 a Sant'Avendrace l'adorazione della reliquia “Lignum Crucis” e alle 21 la Via Crucis per le strade del quartiere.
LA PASSIONE La Chiesa celebra la passione del Signore: oggi i cristiani sono tenuti all'obbligo dell'astinenza e del digiuno. Il primo (deve essere rispettato da chi ha più di 14 anni) specifica una nota della Cei, «proibisce l'uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, a un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi», mentre il secondo «obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po' di cibo al mattino e alla sera». Il digiuno deve essere rispettato, precisa sempre la Cei, «da tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato».
ALESSANDRO ATZERI
10/04/2009