Assemini rimane a secco, ma i grillini votano lo stesso per i partiti 'impuri'
Nessun accordo o apparentamento con i partiti ritenuti "impuri" era previsto e consentito per l'elezione del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Cagliari, eletto il 3 APRILE 2016. Un'analisi del voto sarebbe quanto meno necessaria per capire le dinamiche politiche che si sono mobilitate per l'elezione del primo consiglio della città metropolitana di Cagliari che coinvolge ben 420 mila abitanti.
Una particolare attenzione merita il M5s, il cui portavoce Mario Puddu, sindaco di Assemini, così dichiarava a mezzo stampa: «La Città metropolitana», osserva Puddu, «può essere una risorsa e un'occasione importante. Può. Già questa votazione per il Consiglio metropolitano fa acqua da tutte le parti. Non a caso né io e nessuno del M5S di Assemini sarà in nessuna lista». I criteri elettorali nel mirino: «In questi mesi di costituzione dello Statuto mi batterò, e spero di avere qualche altro sindaco al mio fianco, affinché vengano cambiati questi criteri - quelli con cui si voterà il mese prossimo - e venga dato ad ogni Consiglio comunale di votarsi i propri rappresentanti. In proporzione, ovviamente alla propria popolazione. L'unico partito che non ha la necessità di "fare lista" con gli altri, è il Pd. Gli altri tutti costretti ad imbarcarsi in calcoli per capire come avere un rappresentante. Pare che le leggi siano fatte su misura per il Pd. Questa legge è da cambiare, subito».
Ma sarà mai possibile che i grillini in Sardegna, dopo le dichiarazioni del proprio portavoce isolano Mario Puddu, dopo aver rinunciato a presentare la propria lista, si siano accordati o svenduti per un voto che segnerà il consiglio della città metropolitana fino a settembre? Ricordiamo che per l'elezione del Consiglio metropolitano votavano oltre i consiglieri anche i sindaci.
Ora se andiamo a vedere i Comuni con esponenti del M5s, interessati alla città metropolitana spiccano: Settimo San Pietro con un totale di 17 votanti (tra cui 5 grillini); Sestu con 21 votanti (tra cui 2 grillini); Quartucciu con 17 votanti (tra cui 1 grillino); Quartu con 29 votanti (tra cui 1 grillino); Assemini con 25 votanti (tra cui 13 grillini).
Ogni Comune aveva una scheda diversa. Per Assemini, Selargius, Capoterra, Monserrato una scheda di colore viola. Di questa sappiamo, leggendo i dati relativi ai Comuni interessati, oltre Assemini, Selargius e Capoterra e Monserrato (che non ha partecipato perché commissariata), per certo che 71 era i votanti aventi diritto e 66 i votanti effettivi. La lista n.1 Città in cantiere (21 voti); la lista n.2 Cagliari metropolitana (11 voti); la lista n.3 Quattro mori (10 voti); la lista n.4 Partito democratico (24 voti) per un totale di 66 voti espressi. Da tale calcolo, risulta che, in fascia viola, come minimo 8 hanno dunque espresso una preferenza.
La trasparenza nei confronti degli elettori, il motto sul "non apparentamento" del M5s che fine hanno fatto? Sono passate di moda o non valevano per questa elezione? Se i calcoli e la lettura sono corretti, questa città metropolitana, per gli esponenti grillini, non inizia nei migliori dei modi, in termini di trasparenza e coerenza.