Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Balletto non danneggiò il Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2009

La Corte d'Appello assolve l'ex presidente della Provincia

La formula del verdetto conferma l'impianto accusatorio: il danneggiamento della spiaggia c'è stato.
Contrordine: Sandro Balletto non aveva il potere di interrompere i lavori, e se anche lo avesse avuto, e lo avesse pure esercitato, non è detto che la spiaggia non sarebbe stata ugualmente danneggiata.
La sentenza d'appello arriva a mezzogiorno in punto e regala all'ex Presidente della Provincia di Cagliari una Pasqua felice. Assoluzione per non aver commesso il fatto: in mezz'ora di camera di consiglio sono stati cancellati i dieci mesi di reclusione inflitti il 19 maggio 2006 dal giudice dell'udienza preliminare. La sentenza non spazza via comunque l'impianto accusatorio, e non solo e non tanto perché conferma la condanna a sei mesi per falso al biologo Luigi Aschieri, componente della commissione di monitoraggio della sabbia prelevata dal mare e riversata sull'arenile, ma perché sottolinea che il danneggiamento c'è stato. Fatto da altri, non da Balletto, ma c'è stato. Dunque, l'assoluzione di Balletto per non aver commesso il fatto ha un solo significato: il ripascimento ha distrutto un bene ambientale di valore inestimabile ma il Presidente della Provincia non aveva titolo per sindacare le scelte tecniche degli esperti.
Il verdetto, arrivato al termine di un processo a porte chiuse nel rispetto rigorosissimo delle regole del rito abbreviato, è comunque clamoroso, e la notizia fa il giro della città in un battibaleno, col passaparola, prima ancora che telegiornali, agenzie di stampa e siti web la rilancino. Balletto è innocente, non è colpevole né di danneggiamento né di danno ambientale, non spetterà più a lui dividere il bianco dal nero nel tentativo impossibile di ripristinare lo stato dei luoghi, così come imponeva la sentenza di primo grado. No: Balletto non ha alcuna responsabilità penale, la Corte d'appello ha accolto in pieno le tesi degli avvocati Rodolfo Meloni e Massimiliano Ravenna. I quali, soprattutto Ravenna, non hanno rivendicato in arringa la bontà dei lavori sulla spiaggia dei centomila dove in 12 giorni sono stati riversati 360.000 metri cubi di un materiale che ha cambiato per sempre la fisionomia della spiaggia, hanno piuttosto sottolineato il ruolo politico del presidente e la sua impossibilità a intervenire, solo i tecnici potevano sapere come sarebbe finita.
«Questa decisione», commenta l'avvocato Ravenna, «dice che Balletto non aveva il potere giuridico di impedire il danneggiamento, che dunque c'è stato». E l'avvocato Meloni ribadisce: «Balletto non poteva bloccare i lavori». Ma Ravenna aggiunge qualcos'altro, a proposito di giustizia e polemiche: «Questa sentenza è la dimostrazione che i magistrati non si fanno influenzare da niente». E sì che del Poetto si è parlato, quanto si è parlato, e non solo a cose fatte ma pure quando la draga olandese Antigoon, l'8 marzo 2002, ha cominciato a sputare sull'arenile mangiato dal mare una colata di materiale nero e una valanga di pietre.
E ora forse può sperare pure Renzo Zirone, l'ex assessore provinciale ai Lavori pubblici condannato dal Tribunale, col rito ordinario, a due anni e otto mesi per abuso d'ufficio e danneggiamento, anche se la sua posizione è diversa da quella di Balletto per via della firma su un documento. Si vedrà. Per tutti gli altri, chissà: il 4 luglio dello scorso anno il Tribunale ha condannato il direttore dei lavori Salvatore Pistis e il dirigente della Provincia Andrea Gardu (tre anni), Zirone (due anni e otto mesi), il coordinatore del progetto Lorenzo Mulas e il legale rappresentante dell'associazione d'imprese che ha eseguito i lavori Piergiorgio Baita (due anni), i componenti della commissione di monitoraggio Andrea Atzeni, Paolo Orrù e Giovanni Serra (un anno e quattro mesi).
E c'è grande attesa per la sentenza della Corte dei conti dopo la richiesta di risarcimento che supera i cinque milioni di euro.
MARIA FRANCESCA CHIAPPE

10/04/2009