L'apertura del nuovo campo prevista entro la primavera 2019 - Emendamento per consentire alla società di giocare in città durante i lavori
Slitta a oggi il nulla osta del Consiglio comunale sullo stadio Sant'Elia. Ieri l'Aula di Palazzo Bacaredda avrebbe dovuto votare la delibera sulla Dichiarazione di pubblica utilità dell'impianto che ospita la squadra rossoblù. Il primo, indispensabile passo per consentire alla società rossoblù di realizzare una struttura tecnologicamente avanzata.
Anche il sindaco Massimo Zedda aveva auspicato la votazione nella seduta di ieri. Ma la delicatezza dell'argomento, che accende sempre discussioni dentro e fuori il Municipio (ieri la diretta video in streaming è andata in tilt a causa dei troppi collegamenti) e l'alto numero di iscritti a parlare hanno convinto i capigruppo e il presidente Ninni Depau ad aggiornare la discussione alle 17,30 di oggi.
LA DELIBERA È il sindaco Zedda che illustra una delibera che coinvolge praticamente tutti gli uffici comunali. «Ci auguriamo che lo stadio di Sant'Elia sia pronto entro la primavera del 2019, in modo da poter festeggiare il centesimo compleanno della squadra rossoblù nel nuovo impianto». Zedda parla di record. «Siamo i primi in Italia a utilizzare la nuova legge sugli stadi. Una norma che concederà l'accesso alla struttura sportiva 365 giorni all'anno. Non solo - aggiunge il sindaco - la Lega calcio segue la vicenda perché vuole portare il nostro esempio a livello nazionale». Un supporto fondamentale. «La procedura sarà trasparente, aperta ai privati che avranno i requisiti, e per questo verremo affiancati dall'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione che garantirà sulla gara d'appalto».
CITTÀ DELLO SPORT Il sindaco Zedda ha poi messo l'accento sui due principali obiettivi in calendario. «Il progetto dello stadio si inserisce nelle candidature di Città dello sport del 2017 e nelle Olimpiadi della vela in programma nel 2024, le cui regate si svolgeranno proprio nelle acque di fronte all'impianto». Zedda ha poi spiegato come «il nuovo stadio, che sarà lo stadio di tutta la Sardegna, si colloca nel progetto di riqualificazione del quartiere di Sant'Elia, con il Parco degli Anelli, il lungomare, il porticciolo e gli interventi sui palazzoni».
SCELTA OBBLIGATA Il Comune si trova di fronte a un bivio. Il Sant'Elia, per un impegno preso nel 2014, deve essere riqualificato entro il 2018. «Ora - aggiunge Zedda - dobbiamo spendere decine di migliaia di euro di soldi pubblici per il suo recupero o affidare la realizzazione del nuovo impianto a una società privata?». Per Zedda non sembrano esserci dubbi, anche perché «la conferenza di servizi ha imposto prescrizioni alle quali il Cagliari calcio ha adempiuto». Zedda ha poi toccato il tasto più delicato. «Non esiste nessuna Città mercato o grande distribuzione. Esiste la possibilità data dalla legge di presentare richieste per spazi commerciali».
IL DIBATTITO Dopo il sindaco, il presidente Depau ha dato la parola ai consiglieri che, eccezionalmente, hanno avuto a disposizione 10 minuti anziché tre. Il primo è Giuseppe Farris (FI). «Votare questa delibera ci consente di non depauperare il patrimonio del Comune e avere uno stadio che ci permette di coltivare sogni per il futuro della nostra terra». Davide Carta (Pd) si fa portavoce di un emendamento della maggioranza: «L'amministrazione si impegni a individuare un'area nel proprio territorio per consentire al Cagliari di giocare in città durante i lavori».
Andrea Artizzu