Rassegna Stampa

Il Sardegna

Terremoto, aiuti sardi in stand by «Aspettiamo l'ok di Bertolaso»

Fonte: Il Sardegna
9 aprile 2009

Soccorsi. La colonna mobile è pronta ma la partenza è rimandata. Simeone: rischio di intralcio dei lavori

 La Giunta Cappellacci stanzia 100mila euro per l'emergenza. Anche l'Ersu in campo

Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it ¦

La colonna mobile è pronta ma per il momento non va da nessuna parte. E per i 480 uomini della Protezione civile sarda la partenza nei luoghi devastati dal terremoto è rinviata. Dalla Protezione civile nazionale si rinnova l'appello alle Regioni di non far muovere i volontari ed altro personale senza una precisa richiesta di intervento: il rischio, infatti, è di intralciare le già difficili operazioni di soccorso. «Per il momento il sottosegretario Bertolaso ha chiesto lo stand by prevedendo di utilizzare il soccorso sardo in un secondo momento », ha riferito ieri in commissione Agricoltura, l'assessore all'Ambiente, Emilio Simeone.
ERAVAMO convinti di imbarcarci ma c'è stato un tira e molla continuo: alla fine ci hanno detto di restare in Sardegna, in attesa che si sblocchi la situazione locale. Poi, verremo chiamati probabilmente per dare il cambio a chi e già lì». Così il presidente provinciale della Protezione Civile e di Masise (Associazione Regionale Volontari della Protezione Civile), Luciano Bernardi. «È inutile andare adesso - ha aggiunto - dobbiamo solo attendere ordini superiori: abbiamo ricevuto un fax che portava anche la firma del responsabile regionale della Protezione Civile». Giorgio Onorato Cicalò ha confermato e aggiunto che «le forze presenti in Abruzzo sono più che sufficienti. E noi ci troviamo ora in una situazione di stand by, anche se l'emergenza c'è e di sicuro ci sarà bisogno della nostra collaborazione. Ora attendiamo solo l'ordine e quando arriverà il momento di dare il cambio ai nostri colleghi presenti nel territorio, la prima nave utile sarà la nostra». Sul fatto che i volontari sardi di Prociv Arci (Associazione nazionale volontari per la Protezione Ci-vile) siano già nel pieno delle attività di soccorso, e dal giorno dopo la catastrofe, spiega che «la loro situazione è diversa. Non sono partiti con la colonna mobile regionale (anche se potrebbero farlo), ma in seguito a chiamata diretta da parte della Protezione Civile nazionale». Niente di diverso rispetto a quanto aveva spiegato dall'Abruzzo, Emilio Garau, responsabile nazionale di Prociv Arci per le emergenze nazionali. Della colonna mobile sarda fanno parte associazioni di volontariato, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, l’Ente Foreste, il 118 e le strutture di Protezione civile delle Province. Poi, oltre ai 120 uomini per turno, unità cinofile e tutto quello che serve per la logistica. Inoltre la Croce Rossa Italiana ha allertato tutte le componenti militari, civili che operano in Sardegna, e una cinquantina di persone, tra medici, infermieri, personale della logistica, ha dato la propria disponibilità per una partenza, anche immediata. Nell'elenco inviato al coordinamento di Roma, i volontari sardi della Croce Rossa hanno inserito anche un ambulanza 4x4, gruppi elettrogeni e tralicci ruotati per l'illuminazione notturna.
LA GIUNTA regionale, intanto, ha già stanziato 100 mila euro per l’emergenza terremoto. Mentre l'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio) metterà a disposizione alloggi nelle proprie residenze universitarie destinati agli studenti dell’ateneo dell'Aquila. Non solo, a sostegno delle popolazioni abruzzesi l’Ersu promuoverà una sottoscrizione per finanziare borse di studio, formerà un team di volontari specializzati disponibili a operare nelle aree del sisma e stilerà una lista di volontari donatori di sangue. ¦