Colle conteso. Per l'allora responsabile alla Cultura l'ipotesi è abuso d'ufficio: incarico al paesaggista Clément
Il sospetto: trattativa senza gara per realizzare il progetto Karalis a discapito di Coimpresa
Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦
Il progetto su Tuvixeddu per spazzare dal colle Coimpresa sarebbe stato affidato direttamente dalla Regione alla star del paesaggio Gilles Clément per 150mila euro, senza delibera di Giunta né gara d'appalto. Salvo poi indicare, questa volta sì con delibera, di «realizzare» proprio quel progetto. Sarebbe questa una delle ipotesi che ha portato la procura della Repubblica ad iscrivere nel registro degli indagati il nome dell'ex assessore ad interim alla Pubblica istruzione, Carlo Mannoni. Ipotesi di reato: abuso d'ufficio.
L'INTERROGATORIO. A Mannoni e al suo avvocato d'ufficio, Massimo Puddu, ieri è stato notificato un invito a comparire per la prossima settimana. Passate le feste di Pasqua, il pm Daniele Caria vorrà sentire la versione dell'ex vice di Renato Soru sul progetto del paesaggista Clément, che aveva fatto di Tuvixeddu un immenso giardino con luci, sale cinematografiche e viali di papaveri rossi. Ma senza le ville e i palazzi di Cualbu, che li sta realizzando sulla base di un accordo di programma.
“KARALIS”. È in quel progetto denominato “Karalis” che trae origine il cuore dell'inchiesta condotta dal Nucleo investigativo del Corpo Forestale, aperta sulla base dell'esposto di Nuova Iniziative Coimpresa. Il costruttore Gualtiero Cualbu è sempre stato certo che dietro il tentativo di Renato Soru di cancellare il cemento dall'area attorno alla necropoli, ci fosse l'intento di fare fuori il suo progetto. Confortato dalla sentenza del Tar, che l'8 febbraio 2008 aveva bocciato i vincoli parlando di “sviamento di potere” e accennando al sospetto che l'amministrazione regionale volesse cassare l'accordo di programma in favore di Gilles Clément. Artista dei giardini, Clément presentò il suo “Piano Karalis” al Festival dell'Architettura, il 29 giugno 2007. In una conferenza stampa lo stesso Governatore spiegò che parte dei 150mila euro di parcella sarebbero stati pagati dalla Fondazione Banco di Sardegna. Fu proprio così. Ma l'unica traccia di denaro trovata nei conti di Clément ammonta ai 50mila euro pagati dalla fondazione privata: impossibile sapere che fine abbia fatto il resto del denaro. Resta il fatto che secondo la Procura la progettazione è stata chiesta (e pattuita) in via informale a Clément attraverso lo studio milanese dell'archistar Stefano Boeri (estraneo all'inchiesta) e quello di Emanuela Borio, progettista veronese già sentita dal pm Caria. Agli atti del fascicolo ci sarebbero carteggi, lettere e mail. Il punto è che ad una trattativa “privata”, cioè senza tracce ufficiali nel Protocollo regionale, risalente alla primavera 2007, è seguita la delibera di Giunta del 22 agosto successivo, con la quale si dà mandato agli assessori «competenti affinché realizzino quel progetto di tutela per la conservazione e ripristino delle aree di Tuvixeddu-Tuvumannu». Il progetto di Gilles Clément, appunto, citato in delibera ma ufficialmente estraneo all'amministrazione regionale. ¦