Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti contro le politiche nazionali sull'immigrazione

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2016

LA POLEMICA. La Regione invoca il rispetto delle regole, i sindacati attaccano Renzi

 

 

 

È polemica sulla clamorosa protesta dei migranti. Da una parte la Regione parla di «proficuo coordinamento con Prefettura e ministero dell'Interno per monitorare la situazione». E pur riconfermando con chiarezza e senza ripensamenti «la propria politica di accoglienza», la Regione pretende però «il rispetto delle regole e non ritiene accettabile che si creino disagi per la cittadinanza, specie nel momento in cui sono pienamente operative sul campo numerose risorse umane dedicate e mediatori culturali che stanno svolgendo al meglio il loro lavoro».
IL CENTRODESTRA Duro attacco del coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, al governo Renzi e alla Giunta regionale: «Quello attuato in Sardegna è un modello di accoglienza sbagliato che tradisce il fine umanitario, i primi a contestarlo sono gli stessi migranti. L'impressione è che la Sardegna venga usata solo per far fare una deviazione ai flussi migratori. Alla fine sono solo le forze dell'ordine, i volontari e i cittadini a farsi carico di una questione di proporzioni gigantesche. Fino a quando?» Critiche anche dal portavoce di Fratelli d'Italia, Salvatore Deidda: «Il sistema d'accoglienza del Governo di centrosinistra si sta dimostrando disumano e fallimentare. La Sardegna non è terra per profughi e immigrati».
SINDACO E POLIZIA Mentre il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, spiega che è stato un errore «far arrivare in Sardegna somali ed eritrei che si sa non vogliono restare nell'Isola», i sindacati di Polizia attaccano il Governo. «Ora», ha denunciato il segretario generale del Coisp, Franco Maccari, «ci viene chiesto di mettere fine all'onta dei mancati riconoscimenti anche con la forza ma tutto a nostro rischio. Luca Agati, segretario del Sap, ha evidenziato che «i casi di scabbia accertati durante l'ultimo sbarco sono stati circa 400 e ora molte di queste persone girano tranquille per le strade e dormono nelle piazze, invece di usufruire dell'accoglienza che intanto riempie le tasche di molti imprenditori diventati tali grazie all'emergenza». (m. v.)