Nel mirino anche Mannoni. Il Gip: proroga per Santoni e Cualbu
Due inchieste: Soru e Mannoni sono indagati per abuso d'ufficio, Santoni e Cualbu per falso ideologico.
Un filone porta a Soru e Mannoni, l'altro a Santoni e Cualbu: l'inchiesta su Tuvixeddu dà una improvvisa sterzata e coinvolge politici, sovintendenti e costruttori di primissimo piano. L'ex presidente della Regione Renato Soru e l'ex assessore alla pubblica istruzione Carlo Mannoni sono indagati per abuso d'ufficio. Nel mirino del Corpo forestale c'è il progetto Clement per la necropoli punica, alternativo a quello del costruttore Cualbu: lo studio è stato affidato all'architetto francese nel giugno 2007, due mesi prima che una delibera della giunta regionale dichiarasse il notevole interesse pubblico paesaggistico dell'area.
Il costruttore Gualtiero Cualbu e l'ex sovrintendente ai Beni archeologici Vincenzo Santoni sono invece indagati per abuso d'ufficio e falso ideologico in relazione ai lavori sul colle. Tutto sarebbe legato ai rapporti fra i due, in particolare all'assunzione della figlia di Santoni, ingegnere, nell'impresa Cualbu.
L'inchiesta su Soru e Mannoni sta muovendo i primi passi, quella su Santoni e Cualbu è già arrivata al giro di boa con l'avviso di proroga delle indagini (entro giugno il sostituto di Cagliari Daniele Caria dovrà decidere se archiviare o chiedere il rinvio a giudizio). Il documento, notificato in gennaio, fa riferimento a un "falso ideologico ed altro" e ad accertamenti patrimoniali su Santoni e la figlia. Non si sa quali siano gli episodi nel mirino ma certo non può che trattarsi di autorizzazioni sull'area di Tuvixeddu che per forza devono riguardare Cualbu. Il riserbo che circonda l'inchiesta non consente di saperne di più. Non sanno nulla neanche gli indagati (difesi da Pierluigi Concas e Agostinangelo Marras), di lì la nota diffusa ieri dal costruttore: «La pubblicazione della notizia è per me di particolare gravità e danno sotto il profilo morale e professionale, l'indagine riguarderebbe un'ipotesi di abuso in atti d'ufficio peraltro non contestata nell'avviso di richiesta di proroga delle indagini; l'inchiesta della Procura, nei confronti della quale ho la massima fiducia, non potrà che accertare l'infondatezza della notizia di reato; non appena conoscerò la reale contestazione e la condotta che dovrebbe costituire reato, fornirò al pubblico ministero tutti gli strumenti necessari, per accertare la verità dei fatti; forte di questa consapevolezza presenterò un esposto per procedere nei confronti del soggetto che avesse generato il procedimento penale in discussione, pur essendo consapevole della insussistenza di qualunque ipotesi di reato».
L'inchiesta inizialmente era unica ma ora il filone che coinvolge Soru e Mannoni ha imboccato una strada diversa: l'abuso d'ufficio è legato all'affidamento dell'incarico, senza una gara pubblica, all'architetto francese Gilles Clement per un progetto sul colle alternativo a quello di Cualbu. Il professionista d'oltralpe si era appoggiato a uno studio italiano per conto del quale l'architetto Emanuela Borio aveva sollecitato alla Regione il pagamento di 150.000 euro. Soltanto un terzo di quella somma è stata però versata a Clement, attraverso la Fondazione Banco di Sardegna, del resto non c'è traccia. Gli inquirenti ritengono che il pagamento sia avvenuto con l'affidamento di altri incarichi. Su questo fronte l'inchiesta continua: fra oggi e domani saranno interrogati come testimoni alcuni dirigenti regionali.
L'indagine su Tuvixeddu era stata sollecitata da Cualbu con due distinti esposti: l'impresa cagliaritana aveva avviato i lavori da tempo quando aveva subito l'improvviso stop seguito dall'imposizione di un vincolo di inedificabilità e dallo studio di un progetto alternativo. Sulla questione Clement pesano anche le nomine di alcuni dirigenti regionali, a cominciare dalla moglie del presidente della Fondazione Banco di Sardegna.
MARIA FRANCESCA CHIAPPE
09/04/2009