Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tra siringhe e transenne

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2016

PIAZZA GIOVANNI XXIII. Da tempo sono tornati i tossicodipendenti

 

 

Dietro la chiesa tanti tombini e gradini spaccati

 


Il secondo grande restyling, una decina di anni fa, con il pavimento in travertino e una fontana che forse ha funzionato per qualche settimana, aveva cambiato davvero i connotati di piazza Giovanni XXIII. In effetti, rispetto a un paio di decenni prima, era stato uno sconvolgimento. Spacciatori e tossici, teppisti e criminali da un quarto di tacca, sparirono quasi per incanto. L'istituto dei salesiani, arrivato quasi sull'orlo della chiusura perché la gente aveva paura ad avvicinarsi alla chiesa di San Paolo, aveva recuperato in fretta il tempo perduto.
DEGRADO Adesso, c'è chi teme una nuova deriva per quest'angolo del quartiere di Sant'Alenixedda, a due passi dal Teatro Lirico e dal Parco della Musica. Da diverse settimane, davanti alle scuole elementari, proprio dietro la chiesa, attraversare la piazza equivale a una gimcana tra le transenne che il Comune ha sistemato attorno a una decina di tombini rotti, a gradini spaccati e lastre di marmo riemerse dal pavimento.
SIRINGHE Uno spettacolo indecente. E per fortuna gli addetti al servizio di nettezza urbana sono solleciti nel ripulire l'area dalle lattine e dalle bottiglie di birra abbandonate nelle aiuole sotto gli alberi o nella vasca dello zampillo che non c'è mai stato. Ma non è sufficiente. Sempre più spesso, ed è questo l'aspetto più preoccupante, vengono trovate delle siringhe. L'eroina è tornata da un pezzo sul mercato e piazza Giovanni, evidentemente, evoca un fascino nostalgico-retrò sempre apprezzato tra chi si fa o si buca. Gli anni '70 e '80, le morti per overdose, le retate e gli arresti per spaccio.
SKATE E DANNI «Ho fatto il manutentore dell'istituto e della chiesa per trent'anni - dice Luciano Pisano - e quel periodo lo ricordo molto bene. È difficile che possa esserci una seconda volta. Anche se non lo darei per scontato». Un giovane immigrato siede su una panchina e parla, anzi urla, al telefono. Ma è il suo modo naturale di esprimersi, visto che alterna le parole ai sorrisi. Un ragazzo con la skate va avanti e indietro con le sue evoluzioni, molla l'attrezzo che va a sbattere sui gradini di marmo, lo solleva e lo fa ricadere di peso a terra e via.
INCIVILTÀ Ecco, quanto influiscono gli skate sull'integrità dei mattoni di marmo? Molto, osservando le strisce delle piccole ruote sul bordo della vasca, gli angoli smussati e le lastre intorno con crepe piuttosto visibili. Tanto per cambiare, inciviltà e maleducazione giocano un ruolo importante in questa ricerca del nuovo declino della piazza.
Vito Fiori