Stipendi e livelli occupativi
La gara d'appalto da 215 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti e la pulizia urbana preoccupa i sindacati dei lavoratori: «Nel bando non è specificato il contratto che dovrà essere applicato. Chi vincerà potrebbe utilizzare contratti penalizzanti per operatori ecologici e autisti di mezzi. Non solo: non è garantito il mantenimento del livello occupazionale». Ma l'assessora comunale ai Servizi tecnologici Anna Paola Loi è cauta: «È un momento delicato perché la gara è in corso. Posso dire che nel disciplinare tecnico è precisato che dovrà essere applicato ai lavoratori il contratto nazionale igiene ambientale. Sulla garanzia dei posti di lavoro, il Comune non può interferire: abbiamo auspicato che non ci siano riduzioni degli organici». L'assessora Loi incontrerà a breve i sindacati. Cigl, Uil, Fiadel e Ugl, dopo aver assistito all'apertura delle buste delle società partecipanti per il controllo dei requisiti, hanno mostrato molte perplessità e preoccupazioni. «Alcune ditte, italiane e una straniera, hanno dichiarato che applicheranno contratti diversi da quello Fise. Per i lavoratori significherà stipendi più bassi, anche del 30-40 per cento e orari di lavoro più rigidi. Inoltre non ci sono garanzie a tutela del livello occupazionale e dei 402 lavoratori attualmente impegnati nel servizio». Il servizio avrà una durata di sette anni e sono arrivate offerte da sei società. Ma sulla gara c'è anche la tegola del ricorso al Consiglio di Stato sul precedente bando annullato per una serie di irregolarità. Un'eventuale sentenza contro il Comune potrebbe rivoluzionare tutto.
Matteo Vercelli