VILLANOVA. Pianta monumentale da mettere in sicurezza ma la proprietaria è una pensionata
Tre associazioni lanciano una raccolta-fondi per salvare l'albero
Quell'enorme araucaria cresciuta, anche troppo visti i suoi 36 metri d'altezza, in un piccolo cortile di Villanova, per Bonaria Congiu, 87 anni, è ora un problema, grande quanto l'albero che sovrasta l'abitazione. Lei è anziana, con problemi di salute e una pensione molto modesta. Tanto modesta da non consentirle di spendere dai 3 ai 4 mila euro per la necessaria manutenzione della pianta. Non solo: i frutti dell'araucaria, simili alle pigne, rappresentano un pericolo costante per la signora. Giusto per intendersi, pesano poco meno di un chilo e sono in grado di bucare senza problemi il solaio, in mattoni e cemento, del deposito attrezzi.
Ecco, Bonaria, vedova da qualche anno, ha il terrore di uscire in cortile, non sia mai che una pigna possa finirle in testa e anticipare la sua dipartita terrena. Ed è anche stanca. È una vita che battaglia per ottenere diritti elementari (il corrimano in vicolo settimo San Giovanni, per esempio). Adesso, per sua fortuna, qualcuno ha deciso di intervenire per perorare la causa dell'albero monumentale di Villanova. Che va tutelato e protetto, certo, ma non a spese di Bonaria, trattandosi di un bene di tutti.
Così, “Quadrifoglio Karalis”, “Pixel Multimedia” e “Quelli di piazza San Domenico”, tre associazioni che operano nello storico quartiere cittadino hanno creato una pagina facebook (Adotta un albero) e programmato una serie di eventi culturali finalizzati a raccogliere soldi da devolvere a Bonaria Congiu per curare l'araucaria che, forse, ha il doppio dei suoi anni. Insomma, una sorta di crowdfunding casereccio, con un duplice e nobile scopo: preservare un patrimonio naturale e aiutare una pensionata a vivere più serenamente.
Tutto questo succede perché l'amministrazione comunale non ha ancora adeguato il Puc al Ppr e non ha potuto, di conseguenza, recepire i regolamenti e le linee di indirizzo sulle piante monumentali. Alle richieste di Bonaria, alla fine, gli uffici hanno risposto: “nulla osta perché provvediate a mettere in sicurezza l'albero”. Della serie: arrangiatevi, naturalmente coi “vostri soldi”. Da qui, lo spunto per l'iniziativa.
«Da tempo mi occupo della storia della mia città - spiega Gianfranco Carboni, di Quadrifoglio Karalis - e la maestosa araucaria di Villanova, peraltro il mio quartiere, va salvaguardata. La famiglia Congiu è felice di ospitarla nel proprio giardino, ma non si può permettere la manutenzione. L'albero va potato, alcuni rami sono stati colpiti dai fulmini e devono essere staccati dal tronco, come i frutti che stanno nella parte alta della pianta. Anche la posizione dell'immobile non consente l'utilizzo di una gru con cestello, l'unica soluzione è ricorrere a quelli che vengono definiti “uomini scimmia” per la loro capacità di arrampicarsi».
Siccome la situazione va risolta nel più breve tempo possibile, è quasi pronta la scaletta degli eventi che saranno organizzati a Villanova. «Stiamo studiando delle serate per sensibilizzare l'opinione pubblica su alcuni temi di interesse generale - dice Virginia Marci, insegnante di economia e diritto, esperta in pianificazione, presidente di Pixel Multimedia - successivamente si passerà alla raccolta fondi che saranno versati in un conto della signora Bonaria. È importante ciò che stiamo facendo perché Villanova è un piccolo borgo dove tutti si sentono coinvolti in qualsiasi iniziativa. Il senso dell'appartenenza alla comunità del quartiere è molto sentita. Una ragione in più per credere in questa operazione che è sì di solidarietà, ma che riveste tanti altri aspetti».
Per la grande araucaria excelsa (così è stata classificata in un volume sugli alberi monumentali della Sardegna), originaria del Sud America e impiantata a Cagliari sul finire dell'Ottocento, la sofferenza sta per concludersi.
Vito Fiori