Documentario Domani alle 17,30 alla Mem a Cagliari la conferenza-spettacolo
L a maternità surrogata è stata al centro di un vivace dibattito. Lunàdigas, progetto che ha mosso i primi passi tra Cagliari e Roma oltre 15 anni fa, esplora l'universo femminile secondo un differente punto di vista. Si sviluppa infatti intorno a una scelta opposta, ma altrettanto determinata e consapevole: quella che spinge le donne a non avere figli. «Negli anni '70 quelle come noi erano dette rami secchi», ha ricordato Marilisa Piga, la regista che è autrice, insieme a Nicoletta Nesler, del documentario che da circa un anno è disponibile sul web. «Abbiamo preferito battezzare il nostro lavoro con una parola sarda, lunadigas appunto, che, mutuata dal linguaggio dei pastori e usata per definire le pecore che non figliavano, è priva di accezioni negative».
Il lavoro è una raccolta di testimonianze di circa 200 donne (le registe non le hanno contate) e di diversi uomini. Ha come obiettivo finale la realizzazione di un lungometraggio, ma è stato finora proposto in rete, così da sfruttare la possibilità di accogliere contenuti senza limiti di spazio e di favorire l'interattività. Per la prima volta il frutto della ricerca viene presentato in maniera articolata anche a Cagliari, la città all'origine del suo concepimento.
Domani (alle 17,30) Lunàdigas sarà infatti al centro della conferenza spettacolo che si terrà alla Mem. Inserito all'interno del progetto finanziato dal Mibact e intitolato “Silence in the dance landscape”, che ha per capofila l'associazione Carovana Smi di Ornella d'Agostino, propone l'ultima novità nel percorso di sviluppo di un progetto pensato dalle autrici come aperto. «Grazie al contributo della Fondazione di Sardegna - ha sottolineato Piga - il lavoro sarà tradotto in inglese e reso fruibile anche a non udenti e non vedenti».
Davanti al pubblico saranno poi proiettate diverse testimonianze. Spiccano quelle di Maria Lai, Margherita Hack, Rossella Faa e Veronica Pivetti. Minoritario ma significativo il contributo maschile: di recente è stato acquisito il racconto di Moni Ovadia. Alla serata interverranno poi alcune protagoniste di Lunàdigas: Annarita Oppo, Nora Racugno e Cinzia Mocci. L'argomento sarà quindi sviluppato dalla sociologa Ester Cois e dall'artista Monica Lugas, a cui si deve l'idea di usare il termine lunàdigas. È anche prevista la lettura dei “Monologhi impossibili” di Carlo Antonio Borghi che «in maniera straordinaria - ha sottolineato Ornella d'Agostino - si è immedesimato nella creazione di autobiografie di figure femminili storiche, mitologiche e fantastiche». Dalla Dea madre, passando per Medea e Santa Caterina da Siena, sino ad arrivare a Barbie. Tutto per significare, ha evidenziato Dolores Melis, direttrice della Mem, «che gli atti creativi di cui le donne sono capaci non si esauriscono con la maternità».
Manuela Arca