Metà va a sanità ed enti locali È arrivata al traguardo ieri mattina la maratona per approvare la Finanziaria regionale del 2016.
Una manovra di circa 7,4 miliardi che tra le sue uscite più imponenti ha la spesa sanitaria che pesa per 3,3 miliardi, il finanziamento delle autonomie locali con il fondo unico da 600 milioni e una quota da versare allo Stato per il risanamento della Finanza pubblica che costringe la Regione a versare 681 milioni di euro.
FONDI EUROPEI Sarà circa un miliardo di euro fondi europei a incrementare la disponibilità di spesa della manovra. Si tratta di finanziamenti che la Giunta ha distribuito sulle diverse strategie di intervento.
Sono comunque fondi che hanno regole diverse rispetto a quelli stanziati in bilancio perché impongono il funzionamento della macchina amministrativa su progettazione e rendicontazione. Considerando i fondi europei la manovra ammonta a 8,4 miliardi di euro.
I CONTI Nel capitolo istruzione rientrano sia l'Università che le scuole. Con i fondi europei le diverse voci di bilancio verranno incrementate. Per l'istruzione si avrà un totale di 257,1 milioni, mentre per il lavoro l'incremento permetterà di avere 217,7 milioni.
Il sistema produttivo, all'interno del quale ricadono imprese, agricoltura, turismo, cultura e sport, avrà un totale di 523,7 milioni, la sanità 3,42 miliardi e l'inclusione sociale una cifra di poco al di sotto dei 300 milioni. Il capitolo ambiente verrà finanziato con 453,6 milioni, le infrastrutture e l'agenda digitale ne avranno 512,4. La quota che si potrà utilizzare per la mobilità e i trasporti è di 537,8 milioni.
I RISCHI Per cercare di recuperare risorse e favorire lo sviluppo ci sono state alcune forzature da parte del Consiglio. Non a caso l'assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha ricordato durante il dibattito alcuni provvedimenti possano finire nel mirino del Governo. Si tratta del divieto di pignoramento dei finanziamenti pubblici concessi ai Consorzi di bonifica, la mancata sanzione per i Comuni che sfiorano il patto di stabilità e l'utilizzo degli avanzi di amministrazione da parte delle amministrazioni comunali.
I TEMI Una manovra condizionata da spese obbligate e dalla necessità di frenare la voragine del deficit sanitario. Temi che hanno caratterizzato l'iter di una manovra che ha impegnato consiglieri e Giunta nella ricerca di fondi aggiuntivi rispetto al testo originale. Dopo numerosi confronti, è stato possibile trovare 70 milioni di euro per congelare (almeno per quest'anno) l'aumento di Irpef e Irap per contribuire al risanamento del deficit sanitario e trovare 31 milioni di fondi aggiuntivi per il sociale. Si tratta di fondi europei che potranno essere immediatamente disponibili. Per quanto riguarda le spese libere il Consiglio regionale ha potuto disporre di circa 26 milioni di euro.
IL PORTAFOGLIO Con 26,5 milioni di euro da distribuire il Consiglio regionale non è riuscito a coprire tutte le richieste contenute negli emendamenti. È stato possibile aggiungere risorse in alcuni capitoli di spesa come i 5 milioni di euro per l'università e 5,5 milioni per il lavoro. Quattro milioni di euro sono stati aggiunti per l'inclusione sociale, sei milioni aggiuntivi andranno alla Cultura e ulteriori sei milioni sono stati destinati alle imprese. Questi sono stati i fondi che il Consiglio regionale ha potuto gestire durante il dibattito in aula.
«RISORSE IMPORTANTI» Il presidente Pigliaru difende la manovra, definendola «strategica e in grado di mettere in campo risorse importanti». Il governatore, però, ribadisce il concetto che la Finanziaria è un punto di partenza e chiama a raccolta la maggioranza chiedendo «una forte accelerazione per le riforme, a partire dalla Asl unica e la rete ospedaliera: passaggi fondamentali per assicurare risparmi e migliore qualità della sanità». L'assessore Paci ricorda tutti i passaggi di due mesi di lavoro, dal mancato aumento delle tasse al pacchetto per le politiche sociali. «Abbiamo previsto diversi stanziamenti per affrontare i temi più delicati e le priorità individuate assieme alla maggioranza». Per il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd) la manovra «non taglia fuori nessuna categoria e alla fine il Consiglio ha messo in circolo circa 127 milioni». Il problema, però, rimangono gli accantonamenti «troppo onerosi».
L'ATTACCO L'opposizione attacca: per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «la Finanziaria è il monumento dell'immobilismo della maggioranza». Poi, aggiunge: «La battaglie storiche del centrosinistra non esistono. Ormai penso che l'unica bussola sia pensare in chiave autonomista».
Matteo Sau