Dal 16 aprile al 4 giugno Dall'apertura col raro “Semën Kotko” di Prokof’ev all'esecuzione di Maurizio Pollini presentato il calendario delle manifestazioni per Sant'Efisio. di Anna Brotzu
Un minuto di silenzio, preludio alla bellezza: se pause e rubati son fondamentali nella grammatica sonora, la sospensione del tempo in ricordo delle vittime del terremoto assume nel tempio della musica un valore profondamente umano e simbolico, di muto sgomento di fronte all’ineffabile. Si è aperto così ieri mattina il viaggio nell’affascinante cartellone del IX Festival di Sant’Efisio del Teatro Lirico, che dal 16 aprile al 7 giugno regalerà emozioni e visioni sul filo delle note, tra pagine d’opera e recital solistici, concerti, mostre e incontri. A dare il la alla kermesse dedicata al patrono dell’Isola, che inevitabilmente s’intreccia ai riti della sagra, saranno i rari accenti del “Semën Kotko” di Prokof’ev, capolavoro del maestro russo il cui destino riflette le derive dell’arte sovietica negli anni di Stalin.
LA STORIA DI UN EROE sovietico “figlio del popolo lavoratore” si traduce in felici invenzioni tra echi del folklore ucraino e momenti di alta tensione drammatica. Tema e ispirazione non sottrassero l’opera alle critiche di “formalismo”; e proprio dalle sue indubbie qualità estetiche, che rimandano alla fervida stagione delle avanguardie, dal Futurismo al Dadaismo, scaturisce l’esigenza della moderna mise en scène della fondazione cagliaritana e del Mariinskij di San Pietroburgo. Due emblemi del “Verismo”, la “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e i “Pagliacci” di Leoncavallo faranno da ideale contrappunto suggellando il festival con lo stile appassionato mutuato sui violenti contrasti della realtà. Spazio anche alle molteplici suggestioni di una ricerca musicale in “Divenire” firmata da Ludovico Einaudi, mentre l’astro del pianoforte Francesco Nicolosi proporrà parafrasi e trascrizioni operistiche, e un raffinato interprete dello strumento a tastiera del calibro di Maurizio Pollini si confronterà con il genio di Bach e “Il clavicembalo ben temperato”. E tra gli eventi della Settimana della Cultura e Monumenti Aperti 2009, interessanti conferenze e il “Piccolo Atlante della Sardegna” dalla collezione Soddu-Tanda in mostra nel foyer, la prima assoluta de “Gli occhi che si fermano” di Francesco Antonioni, con le voci di Doriana Milazzo e Claudio Gioè. Informazioni: 070.4082230 e 800.881188.