Autore: Federica Melis il 22/03/2016 17:12
Sulla selezione degli scrutatori in occasioni del referendum che si terrà il 17 aprile a Cagliari, esplode la polemica. A lanciarla il candidato sindaco della lista Cagliari città Capitale, attuale consigliere comunale della Guinta Zedda, Enrico Lobina.
"No alla chiamata diretta da parte di partiti e consiglieri, sì all’estrazione dei nomi”, lo chiede il componente della cosiddetta maggioranza dissidente di Palazzo Baccaredda. L’amministrazione cagliaritana - si legge in una nota - ha iniziato a ricevere le indicazioni di partiti e singoli politici. Si tratta di una modalità assolutamente discrezionale e poco trasparente. Al comune di Cagliari, in base ad un vecchio regolamento interno mai cambiato, ogni volta che c'è una votazione l'ufficio elettorale chiede ai consiglieri comunali e ai loro eventuali partiti di riferimento di fornire un elenco di scrutatori di loro gradimento estratti dall'albo apposito. Anche a me è stato chiesto questo elenco ma stavolta io non ho fornito alcun nome. Si tratta infatti di una modalità discriminatoria che quasi sempre esclude dalla selezione persone non amiche dei politici, ma ugualmente e regolarmente iscritte all'albo degli scrutatori."
Ammette di averlo fatto anche Lobina a suo tempo: "Nei primi anni da consigliere ho presentato in diverse occasioni l'elenco richiestomi, cercando di privilegiare tra le persone di mia conoscenza e presenti nell'albo quelle con i maggiori problemi occupazionali personali o con situazioni di disagio familiare importante. Si è trattato di un tentativo di buonsenso, per cercare di riequilibrare una metodologia iniqua nel principio. Nel frattempo però all’interno della maggioranza di centrosinistra era stata sollevata la questione del cambio del regolamento sulla selezione ma alla fine, però, non è cambiato nulla. A questo punto propongo che al buonsenso discrezionale si sostituisca l'equità in punta di principio, e l'unico metodo che può garantirla in questo caso è quello estrattivo casuale. In linea con questa mia posizione politica, coincidente con quella della coalizione Cagliari Città Capitale con cui sono candidato sindaco, stavolta non presenterò l'elenco richiestomi, sperando che possa essere un segnale che favorisca il cambio di normativa, almeno in vista delle comunali di giugno, quando si ripresenterà la stessa esigenza di selezione”.