Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Centoventimila in fila per il piano Berlusconi

Fonte: La Nuova Sardegna
7 aprile 2009

MARTEDÌ, 07 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Trentottomila euro la spesa per ogni immobile






CAGLIARI. Sono 109.444 i potenziali beneficiari di Cagliari e provincia del pacchetto edilizia del piano casa approvato il primo aprile dal governo e dalle Regioni. Il dato è stato rilevato da un’indagine de Il Sole 24 ore.
Inoltre è stimata in 38.244 euro la spesa media, per unità immobiliare, per ampliare del venti per cento la cubatura: delle villette, delle casa bifamiliari e delle abitazioni plurime di non oltre mille metri cubi. Nel cagliaritano dagli interventi che potrebbero essere fatti, il governo centrale potrebbe incassare oltre sedici milioni e settecentomila euro di Iva. Mentre il capoluogo e i Comuni della provincia, fra Tarsu e Ici, potrebbero arrivare a poco più di 607mila euro per l’aumento delle cubatura. I calcoli fatti da Il Sole non tengono, però, conto di eventuali demolizioni e ricostruzioni che permettono un incremento delle cubature del 35 per cento.
Il tutto però dovrà essere normato dalle Regioni sulla base delle leggi vigenti. La sarda ha già dato il suo assenso in un precedente incontro avuto col premier Silvio Berlusconi. Ma i problemi da affrontar non saranno pochi soprattutto per le ville bifamiliari, in cui entrambi i proprietari dovranno essere d’accordo. Inoltre gli immobili dovranno sempre essere soggetti alle norme di sicurezza e a quelli del decoro.
Ma quanti saranno coloro che utilizzeranno la possiblità di ampliamento? Secondo un’indagine Ipr Marketing condotta per Il Sole il 60 per cento saranno felici di ampliare il proprio immobile.
In generale va detto che in città vi sono circa settantamila abitazioni, con un numero complessivo di stanze di oltre trecentomila e una media di 4,4 per alloggio, due per abitante. Come dire che le case che già esistono sono sufficientemente grandi. Il problema, però, è che vi sono molte famiglie che l’abitazione non l’hanno. Ed è per questo che vanno costruiti nuovi alloggi.
Questa, in sintesi, è l’interrogazione firmata dai consiglieri comunali del Pd che, seppure si riferisca alla prima ipotesi di piano (quello che comprendeva tutti gli alloggi), sottolinea una contraddizione: la presenza, in contemporanea, di tante case (di cui molte sfitte), e di persone che non riescono a trovare un tetto.
Tuttavia, anche con la limitazione alle ville e alle abitazioni bifamiiari, «questo piano - si legge nell’interrogazioine - rigurda chi non ha il problema della casa» in quanto si rivolge esclusivamente ai proprietari (...) consentendo un aumento delle volumetrie edificabili in misura proporzionale alle dimensioni delle abitazioni stesse».
R.P.