Rassegna Stampa

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San Michele, i controlli ci sono ma i tossici si sono solo spostati

Fonte: web Castedduonline.it
22 marzo 2016

 


Come era palesemente intuibile, le forze dell'ordine fungono da deterrente contro gli eroinomani. Ma il fenomeno ora si sposta sul lato di via Kock, tra il Seminario Arcivescovile e Via Piovella, dove il viavai dei tossici è impressionante

Autore: Alessandro Congia il 21/03/2016 18:43

 


L’avevano auspicato da tempo, da anni, ora finalmente sono stati ascoltati dalla Prefettura, Questura e Compagnia Carabinieri. Questo a seguito di decine di esposti, (verbali e cartacei), assemblee di rioni, sit in di protesta, in strada, in piazza, per sollecitare una maggior presenza delle Istituzioni e vedere soprattutto "le divise" che servissero da deterrente nei confronti di spacciatori e fruitori di droghe. Nelle zone frequentate dai tossici, i controlli e le ronde delle forze dell’ordine, sono ormai sempre più frequenti, i cittadini tra via Pietro Scornigiani, via Betto Alliata, Serbariu e Cinquini, da qualche settimana tirano un sospiro di sollievo: l’andirivieni dei giovani che si appartavano dietro la cabina dell’Enel, accanto all’asilo e tra i palazzoni Ge.Scal è come d’incanto, sparito. Meno siringhe, qualche operatore ecologico in più lo si intravvede tra le aiuole ancora malcurate e dalle finestre delle case le persone anziane sbottano: «Siamo più sicuri – dice una donna al secondo piano di via Alliata – vede però laggiù (indicando l’ex circoscrizione di via Cinquini n.d.r), quello schifo che cade a pezzi è ancora così, non lo demoliscono, ma perché il Comune non ha ancora fatto nulla?...».

VIA KOCK. Se da un lato la zona a valle del Colle San Michele è presidiata, (con le ronde delle forze dell’ordine), tutt’altro spettacolo assistono i residenti di via Kock, angolo via Luigi Castaldi, le vie interne tra via Jenner: tra il muro perimetrale del seminario arcivescovile, decine di tossici, alcuni (è visibile con lo zoom della fotocamera) sono giovanissimi, appena 20enni. Stanno accanto agli ex fortini militari, dinnanzi alle case: «Ogni giorno è così – dice una ragazza che entra in un condominio – mattina, pomeriggio non fa differenza, braccia scoperte, siringa in mano e si drogano senza alcun ritegno». Anche dall’altro lato, Via Piovella e Serpieri, lo scenario non cambia: lo sterrato ai piedi del parco di San Michele, è frequentato quotidianamente da  persone che devono “farsi”. Un film praticamente intuibile, fin tanto che le zone dello spaccio tra Via Seruci e via Timavo (cuore pulsante degli spacciatori) continueranno ad operare, sebbene il triste fenomeno non è soltanto attribuibile a questo aspetto. Occorre prevenzione, occorre curare e recuperare i tossicodipendenti, abbattere il degrado sociale, ma questo è un altro infinito film che è quasi utopia, anche perchè sarebbe impossibile avere un poliziotto o un carabiniere ad ogni angolo di quei quartieri della città.