Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comuni, la guerra dei voti

Fonte: L'Unione Sarda
21 marzo 2016


Cossa: Sestu sotto i 20 mila abitanti, errore della Regione - Mercoledì le liste. Montaldo (Pd): «Rappresentati tutti i centri»

 

A due giorni dalla presentazione delle liste per l'elezione del Consiglio metropolitano (3 aprile), esplode la polemica sul peso assegnato ai diciassette comuni della Città metropolitana, che da giovedì 17 ha come sindaco Massimo Zedda. «Se il buon giorno si vede dal mattino», tuona Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, «il nuovo ente nasce sotto cattivi auspici». L'ex vicepresidente del Consiglio regionale denuncia la «collocazione del Comune di Sestu nella fascia dei comuni sotto i ventimila abitanti», che determina un peso minore nella scelta dei componenti il Consiglio metropolitano. Nel mirino di Cossa c'è la Regione: «Per ragioni misteriose ha deciso di applicare i criteri della legge Del Rio, che fa riferimento al censimento 2011, anziché la legge regionale sarda, che invece tiene conto dei dati delle più recenti rilevazioni Istat, e restituisce una fotografia reale del numero degli abitanti dei diversi comuni».
I DATI Il leader dei Riformatori fa appello ai dati: «In un quadro di generale spopolamento, Sestu è, assieme a Olbia, il comune sardo che ha registrato uno dei migliori trend di sviluppo e ha una popolazione tra le più giovani e dinamiche nell'Isola, registrando al 31 dicembre 2014 una popolazione di 20.542 abitanti. Risultavano invece 19.893 al censimento del 2011». I dubbi: «Se si è trattato di un errore o di una leggerezza, il presidente Pigliaru e l'assessore Erriu mettano subito riparo. Ma se invece è una scelta deliberata, allora non solo Sestu, ma anche tutti gli altri centri dell'area vasta devono incominciare a preoccuparsi. Non vorrei che dietro il trionfalismo sulla Città metropolitana si nascondesse il disegno già visto nella Grande Cagliari nata col fascismo, di indirizzare risorse e opportunità in base all'affinità politica degli amministratori o agli appetiti dei potentati politico-economici cagliaritani, condannando il resto del territorio a diventare periferie-dormitorio. Monserrato, Quartucciu, Elmas e Pirri hanno vissuto sulla loro pelle cosa questo significhi».
MOBILITÀ L'invito a vigilare: «Quando verrano definite le priorità nei diversi settori si comprenderà quale rilevanza verrà data alle esigenze di mobilità dei residenti a Sestu o a Capoterra o a Sinnai rispetto a quelli che abitano in piazza Repubblica a Cagliari. Spero che gli amministratori dei Comuni dell'Hinterland siano consapevoli della partita che si sta giocando, e che si rendano conto che la Città metropolitana sarà una straordinaria opportunità solo se verrà amministrata in modo rispettoso ed equilibrato. Se invece prevarranno il settarismo e l'avidità, si trasformerà in un disastro sociale».
PARTITO DEMOCRATICO Una risposta indiretta alle preoccupazioni di Cossa sembrano arrivare dal Pd: mercoledì a mezzogiorno in via Ciusa (sede della Provincia) presenterà la propria lista elettorale con una profilo preciso. «Tutti i diciassette comuni», annuncia Nicola Montaldo, segretario cittadino Dem, «saranno rappresentati dalla presenza di nostri consiglieri. Cagliari, nonostante il suo peso glielo consenta, rinuncerà a parte della sua rappresentanza per favorire la massima rappresentatività dei comuni nel Consiglio metropolitano».
Pietro Picciau