Al via i lavori per la messa in sicurezza del rione ad alto rischio idrogeologico
Nel rione di via Peschiera è tornata la speranza. Anni d'attesa, promesse mancate, burocrazia e fondi volati lontano (come nel caso del contestatissimo dirottamento verso Olbia nel dopo-alluvione) hanno ritardato i lavori. Adesso il cantiere sta mettendo una pezza sul pericolo, su quel fenomeno (il cosiddetto sinkhole) che ha favorito lo smottamento in superficie per via delle cavità sotterranee. Esattamente com'era avvenuto in questo rione tra piazza D'Armi e Tuvixeddu-Tuvumannu nel 2008, quando l'asfalto sprofondò ingoiando l'auto di un residente.
L'altra mattina la Commissione ai Servizi tecnologici ha fatto un sopralluogo in via Peschiera, Piazza d'Armi, via Marengo per verificare lo stato dei lavori. «In tutta l'area verrà realizzata una rete di cunicoli attrezzati posizionati sotto il manto stradale», spiega il presidente Fabrizio Marcello.
«Conterranno i sottoservizi, compresi gli allacci ai fabbricati privati. Le reti delle acque bianche saranno separate da quelle nere, quelle per la distribuzione dell'acqua potabile, del gas, le reti per l'illuminazione pubblica, per la telefonia e per la fibra ottica. Con dei sensori ad alta tecnologia verrà comunicata, in tempo reale a una sala operativa, la situazione nel sottosuolo: se un tubo avrà una perdita, il sistema computerizzato lo saprà immediatamente e le squadre di operai potranno intervenire nel giro di poche ore». I lavori sono stati divisi in tre stralci: il primo riguarda via Peschiera (per 90 metri) e un tratto di via Marengo (da via Peschiera a via Montenotte) per 54,10 metri.
I lavori sono stati affidati all'impresa Monni e sono iniziati da una trentina di giorni. Il primo lotto costerà 1,5 milioni. Il secondo (via Pastrengo e via Castelfidardo) un milione. L'appalto è stato aggiudicato dalla ditta Angius. In fase di progettazione il terzo lotto.
A. Pi.