Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piano acustico, un mese per l'approvazione

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2016

CONSIGLIO. Rivista dalla commissione Urbanistica la classificazione dei rioni

 

Inquinamento acustico, manca il Piano comunale ma a palazzo Bacaredda stanno per porvi rimedio. Lo sostiene Andrea Scano, Pd, presidente della commissione Urbanistica: «Oggi è molto difficile tutelare i cittadini e governare questa situazione in mancanza di un adeguato piano, però stiamo finalmente ponendo rimedio al problema, perché i diritti di tutti siano salvaguardati». Lo stesso Scano sottolinea che in alcune zone della città “esiste un problema di inquinamento acustico, dovuto al traffico, alla presenza di punti di ritrovo e di esercizi commerciali particolari”. Non a caso gruppi di cittadini rivendicano la necessità di “vivere in un ambiente meno rumoroso, soprattutto nelle ore notturne”.
La commissione Urbanistica ha intanto esaminato il Piano di classificazione acustica modificato dopo le osservazioni pervenute. «La bozza del Piano», ricorda Scano, «in seguito all'adozione avvenuta lo scorso luglio, ha ricevuto quattro osservazioni che sono state valutate dal Comitato tecnico». Le modifiche interessano una «porzione molto contenuta del territorio, circa il 2 per cento, ma riguardano zone importanti della città, dove si è provveduto a modificare la classificazione acustica». È il caso della Marina.
All'interno del Piano è stato introdotto un nuovo elaborato grafico che individua le aree caratterizzate da criticità acustica: «Si tratta di zone di contatto critico, dove si verifica un “salto di classe”, per le quali dovrà essere predisposto un apposito piano di risanamento acustico. Sono stati anche inseriti il Ghetto degli Ebrei e villa Muscas tra gli spazi nei quali poter realizzare attività di pubblico spettacolo». L'Aula dovrebbe approvare il Piano entro un mese. «Da quel momento il Comune avrà 6 - 12 mesi di tempo per produrre i piani di risanamento acustico, gli strumenti che garantiranno una migliore vivibilità nelle zone considerate più critiche».