Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco il porto dei pescatori Sa Perdixedda, al via i lavori per la costruzione della darsena

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2016

Vicino alle banchine ci sarà anche un'area attrezzata per la vendita diretta del pescato 


I primi a chiederlo con forza sono stati gli armatori, i proprietari dei pescherecci costretti ad emigrare, di volta in volta, da un molo all'altro, da un approdo all'altro. Da Marina Piccola a Su Siccu, da Pennello Sant'Elmo all'Ichnusa. E poi ancora alla Darsena, alla banchina di via Roma, lungo il canale che porta alla laguna di Santa Gilla. Un continuo girovagare che ha spesso costretto, in particolare le grandi barche dello strascico, ad attracchi di fortuna in doppia e tripla fila.
Adesso la svolta. Annunciata da anni, riproposta e modificata in corso d'opera. A Sa Perdixedda, l'area a ovest del porto racchiusa tra viale La Plaia, il mare e il canale spalmatore davanti alla Motomar, la rivoluzione è cominciata e comprende anche la costruzione della nuova darsena peschereccia. Un'opera da otto milioni e 300 mila euro progettata da Modimar srl e Martech srl e rispettivamente dagli ingegneri Marco Tartaglini e Andrea Ritossa che metterà fine, una volta per tutte, a quel disordine sugli attracchi riservati in città al comparto e denunciato per lungo tempo dalle organizzazioni di categoria, dall'Associazione armatori motopescherecci sardi alla Legapesca, dalla Federcoopesca all'Agci.
Il cantiere è in piena attività. A eseguire gli interventi c'è un'Ati composta dall'impresa Pietro Cidonio di Roma e la Vipp Lavori speciali di Verona. Ad appaltare i lavori è invece l'Autorità portuale che ha evidentemente messo a disposizione i fondi per il porto peschereccio cagliaritano.
Nella riqualificazione complessiva di Sa Perdixedda (proprio in queste settimane si sta completando la bonifica) saranno realizzati i capannoni e gli edifici dei concessionari. il progetto urbanistico consiste anche nella messa in opera di strutture di supporto alla pesca. Ovvero spazi riservati a ittiturismo, vendita e consumo di prodotti freschi ma anche e soprattutto trasformati, appena pescati e sbarcati dalle motobarche dello strascico e della piccola pesca costiera artigianale.
Un'opportunità in più di guadagno e un valore aggiunto per gli armatori ma anche un servizio per Cagliari che, a differenza di molte altre città di mare d'Italia, non è ancora riuscita a dotarsene.
Tra l'altro, il porto turistico sta nascendo dietro il mercato ittico all'ingrosso che già oggi riceve parte del pescato locale e sardo in generale, insieme a pesci, crostacei e molluschi importati da altre regioni e Paesi.
Andrea Piras