La fotografa de L'Unione Sarda ha ricevuto il premio del Lioness club 

Ha scelto di parlare con le immagini. E neanche nella cerimonia di consegna del premio di “Donna dell'anno” che le è stato assegnato dal Lioness club, Daniela Zedda ha tradito se stessa: commossa e imbarazzata nell'aula consiliare del Comune, ha ringraziato con poche parole. E poi ha parlato a modo suo: su due schermi piazzati nei due lati, ha fatto scorrere le immagini che raccontano oltre trent'anni di attività. Foto di personaggi famosi ma anche di gente comune. Come gli abbonati del Teatro lirico ai quali ha fatto indossare gli abiti di scena. O come residenti di Gavoi, trasformati in sagome in occasione del festival letterario. E, soprattutto, come gli ultracentari, i soggetti della prossima mostra della fotografa cagliaritana. «Ho voluto fare un regalo per questa occasione: neanche le persone fotografate hanno ancora visto queste immagini».
Una cerimonia iniziata con qualche minuto di ritardo dal momento che a premiare Zedda ci sarebbe voluto essere il sindaco Massimo Zedda: un virus influenzale, però, lo ha costretto a restare a casa. E così a consegnarle la targa del Lioness club è stata la vicesindaca Luisa Anna Marras, strappata a un sopralluogo in uno dei cantieri comunali. «Mi dispiace che il sindaco non sia potuto venire: teneva tanto a premiare Daniela Zedda. Ma, da donna, sono felicissima di aver preso il suo posto».
Soddisfatta, non potrebbe essere altrimenti, Zedda che iscrive il suo nome in albo d'oro dove ci sono donne come Elena Ledda, Michela Murgia, Rossella Urru e Maria Paola Masala. «È un riconoscimento», dice, «che mi ha reso molto orgogliosa perché rappresentare le donne della Sardegna è un impegno che io ho quasi quotidianamente. Con la fotografia si possono rappresentare diversi aspetti del territorio e del popolo che lo abita. Quello che cerco di fare io». ( mar.co. )