Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovi servizi, vietato sbagliare

Fonte: L'Unione Sarda
3 marzo 2016


Capigruppo d'accordo: opportunità e benefici per 17 Comuni - Confronto tra sindaci e consiglieri sul ruolo e le funzioni dell'ente

 

Pochi e chiari, eppure capaci di dividere. Se da un lato stabiliscono le tappe di avvicinamento al battesimo del nuovo ente, dall'altro i criteri approvati l'altro ieri dalla Regione per l'elezione degli organi della Città metropolitana (il 17 marzo il sindaco, il 3 aprile il Consiglio, entro il 5 maggio lo Statuto) sembrano offrirsi a dubbi e interpretazioni. Mentre i sedici sindaci dell'Area vasta discutono in Municipio con l'assessore alla Pianificazione strategica Barbara Cadeddu (delegata dal sindaco Massimo Zedda), i consiglieri comunali s'interrogano sul profilo giuridico e il futuro della Città metropolitana. Capigruppo a palazzo Bacaredda concordi su un punto: «Arriveranno vantaggi per tutti».
IL RINNOVO Davide Carta (Pd) chiarisce che «il primo Consiglio eletto non sarà interlocutorio ma costituente». Premessa doverosa: dopo il voto di giugno per le amministrative, il Consiglio metropolitano eletto ad aprile dovrà essere rinnovato a settembre. Carta: «La prima Assemblea dovrà approvare lo Statuto, il suo compito sarà quindi decisivo». La missione del primo sindaco (Massimo Zedda) e dei consiglieri sarà «definire gli scopi e le funzioni della Città metropolitana, anche in funzione dei diversi ruoli che saranno assegnati ai singoli Comuni che dovranno condividere una serie di servizi e rapporti con le istituzioni, si pensi all'Università».
L'INIZIATIVA Giovanni Dore (Sardegna Pulita) ritiene «assurdo prevedere un voto ad aprile e un altro a settembre». Claudio Cugusi (La Base) rivendica un'iniziativa personale: «Sono stato io a sollecitare un mese fa in sede di conferenza dei capigruppo il tema delle elezioni della Città metropolitana». Prevista un'iniziativa in Aula allargata ai sindaci. «Il tema è stato affrontato con efficacia da Umberto Cardia anni fa in Consiglio». Venerdì iniziativa a Monserrato organizzata da La Base. Cugusi: «Non sono convinto che sia utile e necessario limitare l'elezione ai soli consiglieri comunali. Amplierei la scelta anche a personalità esterne all'Assemblea». Roberto Porrà (Psd'Az) riconosce che «la legge non poteva prevedere il voto a Cagliari come quello in altri comuni. Resta il fatto che Cagliari è comune capofila ed è giusto che il suo sindaco guidi anche la Città metropolitana». Sui benefici: «Basti pensare ai servizi pensati con un respiro più ampio rispetto ai confini di una sola città. Con la Città metropolitana si stanno recuperando le funzioni in passato trasferite a Monserrato, Elmas e Quartucciu che si sono resi autonomi».
LEGITTIMAZIONE Pierluigi Mannino (Cagliari Libera) non risparmia critiche: «Legge regionale raffazzonata. Incredibile non aver evitato l'accavallarsi di elezioni. Elezione diretta? Non ne vedo la ragione: il sindaco ha già la sua legittimazione popolare». Sergio Mascia (Sel) invita alla cautela: «Le vere decisioni saranno prese dal Consiglio metropolitano che verrà eletto a settembre. Il primo sarà transitorio». Sull'eventuale elezione diretta del sindaco: «Si tratterebbe di trovare, se nello Statuto dovesse esserci questa soluzione, di controbilanciare la concessione di sovranità con un peso adeguato attribuito al Consiglio. Ma se così fosse si tratterebbe di un ente diverso rispetto a quello che stiamo per votare. Predico cautela».
SNOBBISMO Anselmo Piras (Ancora per Cagliari) è per l'«elezione diretta del sindaco». Intanto nota «un certo snobbismo da parte di chi dovrebbe favorire il confronto con i sindaci dell'area vasta. Zedda ha delegato l'assessore Cadeddu negando pari dignità agli altri sindaci: se non crede in questa sua nuova funzione non l'accetti». Alessio Mereu (Fratelli d'Italia) giudica la «fase delicata». In un «momento come questo, che ci vede impegnati in campagna elettorale, aggiungere altri impegni mi sembra eccessivo: i tempi sono stretti».
LA GESTIONE Filippo Petrucci (Meglio di prima non ci basta - Rossomori) sottolinea che «ora si può finalmente dare una direzione e una gestione unitaria ad alcuni macrotemi che interessano tutta l'area vasta cagliaritana». I servizi: «Trasporti, scuole, gestione dei rifiuti e dell'ambiente sono ambiti che richiederebbero una reale e concreta gestione coordinata. Anche lo sport, ambito spesso dimenticato, ne gioverebbe. Bisognerà fare in modo che questa nuova realtà venga percepita da tutti i cittadini come un elemento determinante per migliorare e semplificare la loro vita».
Pietro Picciau