Rassegna Stampa

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Il ministro Orlando a Cagliari: “La risposta agli attentati è la comunità”

Fonte: web sardiniapost.it
29 febbraio 2016

 

La risposta per gli atti intimidatori ai danni degli amministratori locali “è lo Stato ma soprattutto la Comunità”: lo ha detto in merito agli ultimi attentati in Sardegna, a Norbello e Desulo, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, oggi a Cagliari per un convegno sulla legalità organizzato dal Comune.

Il ministro ha incontrato una delegazione di rappresentanti ogliastrini guidati dal consigliere regionale del Pd Franco Sabatini: a loro ha dato rassicurazioni sulla sorte del Tribunale di Lanusei, che resterà in piedi almeno per i prossimi anni. “Il tema dei tribunali non è in discussione – ha detto Orlando – semmai ci sarà un problema di ritocco dei confini dei singoli circondari nelle varie aree del Paese ma non mi sembra sia il caso della Sardegna. Ad oggi non è sul mio tavolo e non lo sarà nei prossimi anni”. Il ministro ha poi ricordato che è stata fatta la scelta “di incaricare una Commissione che si occuperà di riorganizzare la geografia giudiziaria soltanto riguardo al tema del Secondo grato e in Sardegna non si pone perché c’è soltanto una Corte d’appello (Sassari è sede distaccata di Cagliari, ndr)”. Sabatini ha espresso “soddisfazione” per le parole del ministro.

Al convegno ha partecipato anche il sindaco di Desulo, Gigi Littarru, contro la cui casa sono state esplose fucilate ad altezza uomo. “Non serve la militarizzazione del territorio, ma che la politica faccia la sua parte – ha sottolineato il sindaco barbaricino – lo Stato sia presente, non arretri, faccia un passo in avanti e aiuti i piccoli comuni e gli amministratori a non sentirsi soli perché a parte la solidarietà dei primi giorni si sente e si vede questo vuoto”.

Littarru ha anche sollecitato il Governo a non dimenticare gli amministratori che in questi ultimi anni hanno subito attentati: “Lo Stato rappresenti l’onestà, legalità e soprattutto giustizia, occorre trovare i colpevoli perché così non si può andare avanti. Così come la Regione è stata attenta al Sulcis con il Piano – ha continuato il primo cittadino -, anche la Barbagia e i paesi dell’interno meritano questa attenzione, la stessa che dedica alle grandi città in termini di risorse e progetti. In un certo senso ci sentiamo trascurati e abbandonati: noi rappresentiamo una forza troppo debole ed i voti che portiamo noi ai partiti sono troppo pochi e non riusciamo ad essere rappresentati degnamente – ha denunciato Littarru -. La Regione non ha neppure recepito la legge nazionale sulla montagna, non abbiamo gli stessi problemi dei paesi dell’interno o costieri ed è una vergogna che il problema della peste suina si sia trascinato per 40 anni senza soluzione. Non ci aiuta quest’ultima legge sugli enti locali che arriva ad accontentare i grandi centri, e anche nella Finanziaria 2016 per i piccoli centri non c’è niente”.