Migliaia di cagliaritani stanno festeggiando l'annullamento del ritocco Irpef e Irap annunciato dalla Regione alla vigilia di Natale, tristissimo regalo annacquato da un alibi ultra-pop: «Stiamo chiedendo un sacrificio ai cittadini più abbienti e tutelando le fasce più deboli», aveva annunciato l'assessore Paci per spiegare l'operazione, che puntava a risanare le voragini della sanità pubblica. Pochi mesi dopo ci ha ripensato e l'altro giorno ha fatto sapere che no, non ci sarà nessun aumento d'imposte da pagare. Metter le mani nelle tasche dei contribuenti non gli interessa, almeno per il momento: ha recuperato i soldi che gli servivano da altre voci del bilancio regionale. Tutto è bene quel che finisce bene, come ripeteva spesso suor Gigina, ma perché non riconoscere d'aver toppato, perché non confessare d'aver preso una cantonata? Sarebbe stato più dignitoso di quello che invece hanno fatto, e cioè presentare l'annullamento dell'addizionale come un atto quasi eroico, frutto di uno studio "matto e disperatissimo" per scongiurare l'ennesimo salasso fiscale. Allora: hanno sbagliato prima oppure adesso? Lo sapremo quanto prima, al prossimo colpo di vento.