CAPOTERRA-UTA.
La scelta del cda dopo le osservazioni della Regione
Il Cacip sospende il progetto per la discarica di S'Ottioni Mannu. La decisione è stata formalizzata ieri mattina durante l'assemblea dei sindaci interessati dall'area industriale a cui hanno partecipato anche i rappresentanti della Provincia e della Camera di commercio.
L'ANNUNCIO È stato il presidente del Cacip e primo cittadino di Sarroch, Salvatore Mattana ad annunciare che il consorzio ha presentato «una richiesta di sospensione dell'iter amministrativo di approvazione del progetto definitivo della nuova discarica di servizio, in attesa della definizione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti».
LA REGIONE A far tornare il Cacip sui propri passi sono state le richieste arrivate dall'assessorato regionale all'Ambiente durante la conferenza di servizi. Il servizio Savi ha chiesto al Cacip di capire come la nuova discarica si sarebbe inserita nel nuovo piano dei rifiuti e, soprattutto, quali sono le ragioni dal punto di vista economico e ambientale che giustificherebbero un intervento di questo tipo quando la strada che si star prendendo è quella del riciclo al posto dello smaltimento dei rifiuti.
I RIBELLI Il consorzio industriale ha formalmente chiesto alla Regione di sospendere la procedura, un passaggio atteso dai tanti oppositori. «È una grande vittoria: significa che in questi vent'anni di impegno contro la discarica abbiamo sempre avuto ragione», commenta Priamo Foddis, uno dei fondatori del comitato “No discarica a Uta”, «Macchiareddu è una bomba ecologica che dev'essere bonificata non peggiorata».
A UTA Si sono espressi contro la discarica il Consiglio comunale di Uta, in cui si trova il terreno interessato, e quello di Capoterra che in linea d'aria è molto più vicino. «Quelle sollevate sono le stesse ragioni espresse dalla nostra amministrazione con la delibera del Consiglio comunale», spiega il sindaco di Uta, Giacomo Porcu, «ora speriamo che il Piano regionale dei rifiuti tenga conto delle decisioni prese nei due Comuni e ci aspettiamo che questa non sia solo una sospensione temporanea ma uno stop definitivo». Non ha questa impressione Giuseppe Cabiddu, consigliere comunale di Capoterra, tra i più attivi nel fronte del no . «Stanno sospendendo solo perché siamo in campagna elettorale. Il progetto, nonostante non sia voluto dai cittadini e dai due Comuni, sta andando avanti», commenta smorzando l'entusiasmo, «vogliono solo dribblare il problema: in attesa del Piano regionale dei rifiuti avrebbero potuto ritirare il progetto, invece l'hanno solo sospeso».
Marcello Zasso