Forza Italia alla resa dei conti dopo l’endorsement dato dal partito a Piergiorgio Massidda in vista delle Comunali di Cagliari. Il sostegno all’ex senatore azzurro, candidato sindaco con una coalizione civica, è stato ufficializzato sabato scorso dal coordinatore regionale Ugo Cappellacci. Ma sono bastati cinque giorni per comporre uno scenario di guerra tutto azzurro, uno scontro legato a nuove e vecchie ruggini.
Contro il sostegno a Massidda, sono schierati da mesi la consigliera regionale Alessandra Zedda e il capogruppo in Comune, Giuseppe Farris, con la prima che ha sempre considerato il secondo il candidato sindaco naturale, proprio per via del ruolo ricoperto nell’Aula del Municipio.
Adesso alla Zedda e a Farris è è aggiunto l’eurodeputato Salvatore Cicu che da tempo ha rotto con Cappellacci. E allo scoperto sono usciti pure i consiglieri comunali di Forza Italia: Massidda non verrà appoggiato né da Stefano Schirru né da Maurizio Porcelli. Tra gli azzurri in carica solo Edoardo Tocco, eletto anche nell’Assemblea regionale, sosterrà Massidda.
Al momento non è dato sapere come si tradurrà operativamente il mancato sostegno all’ex senatore, ma ci potranno essere presto sorprese. Forza Italia, infatti, entra nella coalizione di Massidda con una lista chiamata Forza Cagliari. E questo perché l’ex parlamentare, almeno per mantenere la facciata di un raggruppamento civico, ha vietato l’utilizzo dei simboli nazionali. Vuol dire che il logo azzurro potrebbe essere usato dagli stessi anti-massiddiani per sostenere magari Pierpaolo Vargiu, il montiano dei Riformatori ugualmente in corsa per le Comunali di maggio con CA_mbia. Ma a differenza dell’ex senatore, Vargiu non ha messo veti sui simboli dei partiti.
È evidente che in queste condizioni il centrodestra non solo sta andando diviso alle urne, ma c’è il rischio di una divisione in due blocchi. Su Vargiu potrebbero convergere pure gli alfaniani che a Cagliari fanno riferimento ad Anselmo Piras, il quale avrebbe ugualmente preferito Farris come candidato sindaco.
C’è poi un pezzo di storia politica, scritta in occasione delle Provinciali 2010, che può spiegare molto sull’attuale frattura interna a Forza Italia: sei anni fa, sia Massidda che Farris erano candidati. Al ballottaggio arrivò Farris. Ma Massidda non lo appoggiò. Anzi: fece convergere i propri voti sull’allora ex Ds Graziano Milia, garantendogli i voti decisivi per diventare presidente della Provincia. Quella scelta non è stata mai dimenticata. E adesso tira aria di pariglia da restituire.
Al. Car.
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