VENERDÌ, 03 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari
«Non ero un sognatore, Cagliari sta diventando realmente una città turistica»
CAGLIARI. Niente ramoscello d’ulivo per i consiglieri comunali ipercritici del progetto Por - fondi europei a destinazione vincolata, prendere o lasciare - che consente al Comune di spendere 760 mila euro per attrezzare alla grande le processioni della settimana santa dei prossimi dieci anni. Invece del gesto di pace, una lezione di programmazione turistica e legislazione comunitaria. In cattedra, nell’insolita veste di docente, il professor Emilio Floris. Di fronte alla “lectio magistralis” del sindaco, anche i numeri delle processioni (15 in dieci giorni), delle manifestazioni musicali e teatrali (oltre 40 in un mese), le mostre temporanee (3 fino a maggio) e permanenti (2) quasi scompaiono. La necessità di spiegare e far chiarezza prevale su un ricco carnet di manifestazioni destinato a implementare le agende di tour operator e le brochure di compagnie aeree e di navigazione. «Cagliari sta diventando veramente una città turistica», dice il sindaco nell’aula del Consiglio comunale, ai giornalisti convocati per presentare i programmi della Settima santa cagliaritana. «Quando parlai, nel 2001, all’inizio del mio mandato, di questo proiezione mediterranea e continentale del capoluogo fui preso in giro da molti politici e amministratori pubblici, passai per un sognatore. I fatti cominciano a darmi ragione». Emilio Floris può farsi forte dei dati snocciolati da Vincenzo Mareddu, presidente della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto di Elmas, secondo scalo in Italia per crescita passeggeri nel 2008 (quasi tre milioni), aumentati gli aeromobili in arrivo e in partenza e i collegamenti internazionali. Si punta a raggiungere quest’anno 3,5 milioni di passeggeri. Anche il segmento vacanziero pasquale del 2009, secondo le previsioni Sogaer, dovrebbe registrare un deciso incremento rispetto all’anno scorso: quasi duecento aerei in più e non meno di 70-75 mila passeggeri a far Pasquetta nell’isola passando attraverso Elmas. La maggioranza in arrivo dalle bianche scogliere di Dover, ma cominciano ad affacciarsi anche norvegesi, svizzeri e spagnoli. «Per la prima volta l’anno scorso - dice soddisfatto Vincenzo Mareddu - il numero degli iberici approdati a Cagliari ha superato quello dei cagliaritani in partenza per la terra di “El Cid».
Attenzione alla miopia programmatoria, vorrebbe dire Emilio Floris: «Quando si pianifica il potenziamento delle attrazioni turistiche - spiega il sindaco - si deve parlare di investimenti non di spese; il bilancio si fa su benefici e ricadute non sui costi. Se le prime voci superano le prime vuol dire che si è fatto bingo». Meno diplomatico l’assessore Giorgio Pellegrini, che ha illustrato il programma delle iniziative cagliaritane per la settimana santa, orgoglioso del posto raggiunto dai riti cagliaritani nella classifica spagnola delle località in cui la “semana santa” tocca i vertici più alti del rispetto della tradizione. «Le nozze si possono fare anche con i fichi secchi - dice Pellegrini - ma se vogliamo realizzare qualcosa di attrattivo, bisogna spendere. Le cose belle costano e il Comune non ha speso molto rispetto al valore dell’iniziativa». I turisti in ciascuno dei 5 giorni medi di soggiorno scuciono dal portafogli 147 euro. Che la città si prepari all’invasione con il quartiere Marina pedonalizzato, “ad experimentum”. Pasquetta, dunque, rinviata per commercianti e ristoratori. “Pecunia non olet”.
Mario Girau