Le cripte? Sono luoghi «turisticamente interessanti», a patto che siano accessibili e raccontati in modo accattivante. Tanto quella di Santa Restituta, ben frequentata, quanto quella di Sant'Agostino, che in mezzo ai più importanti siti turistici di Cagliari fa un po' la parte della cenerentola. Parola di guida. Michela Mura, per lavoro, accompagna comitive a spasso per Cagliari e i siti archeologici più interessanti del territorio. Di più: è presidente dell'Associazione regionale delle guide turistiche della Sardegna.
L'accessibilità significa orari di apertura certi e praticabili: «Senza queste caratteristiche, le agenzie turistiche non inseriscono un sito negli itinerari. Neanche se è importante: è il caso dell'Anfiteatro romano, il terzo per grandezza in Italia».
Il racconto è un altro aspetto importante: «Per affascinare il visitatore non basta snocciolare date in maniera arida. Bisogna creare una narrazione che affascini. Questo, ovviamente, è marketing». A chi tocca farlo? «Alla Regione, ai Comuni. Ma la mossa fondamentale è coinvolgere chi i luoghi li sa raccontare». Un esempio in negativo sono gli info-point «dove di solito vengono messi a lavorare degli stagisti che magari non sono mai stati a Barumini o al tempio di Antas. Cosa possono raccontare a un turista per invogliarlo a visitare quei monumenti? La base per qualunque promozione del territorio sono le persone che conoscano la cultura, la storia e il territorio».