Via Peschiera. Gli uffici tecnici di via Roma: «Tra le cause le perdite di alcune condotte». Scontro sui rimborsi
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Alessandra Loche alessandra.loche@epolis.sm ¦
Chiusa la voragine di via Peschiera si apre la guerra tra Comune e Abbanoa per chi dovrà risarcire i danni causati alle case. Le prime richieste sono state già presentate al Comune ma, come ha spiegato Luciano Pusceddu, che gestisce il market della zona, «siamo stati invitati a rivolgerci ad Abbanoa, che ci ha invece detto che la perizia che ha realizzato non ha evidenziato nessuna responsabilità da parte loro».
NESSUN COMITATO di quartiere per far valere i propri diritti: quasi tutti gli abitanti e i commercianti della strada hanno già scelto la via legale. Il dubbio su chi debba pagare per le conseguenze della voragine resta. La situazione non è stata chiarita eppure dopo l'interrogazione urgente presentata in aula consiliare dall'esponente del Pd Claudio Cugusi: «Chiediamo se sono stati avviati, e se così fosse, a che punto sono gli interventi risarcitori per i danni causati dalla voragine alle palazzine di via Marengo, Menotte, Castelfidano e Peschiera, agli appartamenti, ai locali commerciali e al proprietario dell'auto risucchiata dalla voragine l'8 agosto ». La risposta agli interrogativi del Pd è in un promemoria che dagli uffici tecnici è stato inviato all'assessorato alla Pianificazione dei servizi. Nel documento, si evidenzia: «Almeno una delle cause concomitanti della formazione della voragine parrebbero esserele perdite di alcune condotte idriche e fognarie, la cui gestione e manutenzione non è affidata al Comune». Quindi, dopo un riferimento alle verifiche sulla strada necessarie anche per «valutare più dettagliatamente le eventuali situazioni di pericolo, ma non fanno salve le eventuali responsabilità di terzi per la inadeguatezza delle opere di fondazione degli edifici lesionati». E il riferimento questa volta non sembra proprio rivolto alla società che si occupa del servizio idrico quanto agli stessi residenti. Quindi, conclude il promemoria, «in ogni caso eventuali pratiche di risarcimento, ammesso e non concesso che vi sia responsabilità in capo al Comune, sono subordinate alla conclusione degli accertamenti in corso». Gli abitanti della zona rischiano di dover aspettare, per avere i risarcimenti, che si concluda il braccio di ferro tra Comune e Abbanoa. E quindi sapere a chi dovranno chiedere i fondi per risistemare le case. I danni non sono insignificanti: «Si è formata una crepa lungo tutto il muro dell'andito - ha evidenziato Donatella Ledda - come gli altri mi rivolgerò a un legale per poter avere quanto ci spetta». La paura è che i tempi si dilatino «come quelli di inizio lavori », ha ammesso Ledda. Ma la maggiore paura, in realtà, è che il crollo possa ripetersi.