COMUNE. Gigi Riva è entusiasta: «Fecero tanto per la nostra città»
Qualcuno, assai abusivamente, lo chiamava “PalaRockefeller” perché proprio alla dinastia di ricconi (e filantropi) statunitensi la via in cui si trova è intitolata. Che c'azzecca il miliardario? Assolutamente nulla, e per questo un battesimo al tempio del Brill è in arrivo: la commissione Affari generali (competente sulla toponomastica) del Consiglio comunale, un nome l'ha scelto. Si chiamerà PalaPirastu, in onore della famiglia che, di fatto, ha portato a Cagliari proprio il basket e anche la boxe. Manca solo la conclusione dell'iter, cioè il voto in Giunta previsto entro poche settimane, ma ormai è fatta.
CONDIVISIONE Famiglia apertamente di sinistra (con una recente eccezione: Andrea è stato assessore regionale nel centrodestra), i Pirastu quasi incontrano un plebiscito: piacciono a entrambi i fronti politici, difficile trovare una voce critica.
GIGI RIVA Non lo è senz'altro quella della stella più brillante dello sport sardo, «perché i Pirastu hanno dedicato la vita alla boxe e al basket. Veri uomini di sport, leali, pionieri: quando nessuno sapeva come si organizzavano gli incontri», aggiunge Riva, «loro hanno tracciato la strada. E poi, era il medico Emilio Pirastu a mettermi in campo la domenica, il mio meccanico delle gambe: dal mio punto di vista, è un merito sportivo».
I SODDISFATTI Felice della scelta Filippo Petrucci, presidente della Commissione che ha proposto il PalaPirastu: «Abbiamo celebrato Scopigno e i Campioni d'Italia del '69-70, non potevamo dimenticare i Pirastu. Il voto è stato unanime». Lo conferma, sulla sponda del centrodestra, Anselmo Piras: «Certo, ho votato a favore: non si può negare l'apporto dei Pirastu allo sport sardo». L'assessore allo Sport, Yuri Marcialis, è raggiante: «Era d'obbligo intitolare un Palasport rifatto a nuovo, con l'impianto di climatizzazione e che ora vorremmo portare alla capienza di 3.500-4.000 spettatori. È stata fatta un'ottima scelta». Non si oppone nemmeno Pierluigi Mannino, sponda opposta, vice presidente della commissione, che pure si vide respingere l'intitolazione di una via a Giorgio Almirante (leader storico del Msi): «Il passato è passato, non m'importa che i Pirastu fossero di sinistra: è giusto così».
FUORI DAL CORO A non cantare lo spartito del panegirico è Gianni Chessa, segretario cittadino del PSd'Az: «Ho rispetto dei Pirastu», premette, «però gli spazi pubblici s'intitolano a chi ha fatto qualcosa di grandioso, e non è questo il caso. È un precedente. Se decidessimo di dedicare una via o un impianto a ogni fondatore di società sportive, non ci riusciremmo neanche se annettessimo a Cagliari tutta l'Area vasta: non basterebbero le strade».
Luigi Almiento