GIOVEDÌ, 02 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari
Settimana santa. Domani è il Venerdì di passione
CAGLIARI. La processione de “Is Misterius” e la “via Crucis” a Monte Urpinu daranno domani il via alle manifestazioni pasquali. La prima, spettacolare e suggestiva insieme, appartiene alla tradizione religiosa e folclorica della pietà religiosa dei cagliaritani, la seconda è una pia pratica che risale ai tempi dell’arcivescovo Ernesto Maria Piovella, proseguita con gli arcivescovi Paolo Botto, Sebastiano Baggio e Giuseppe Bonfiglioli. Durante l’episcopato di Ottorino Alberti, le stazioni quaresimali - da una parrocchia a un’altra di una stessa vicaria urbana - sono state sostituite dall’unica processione a Monte Urpinu.
Domani, “venerdì di Passione”, il corteo dei misteri - organizzato dall’arciconfraternita del “Santissimo Crocifisso” alle 16 lascerà l’“Oratorio del Santo Cristo”, in piazza san Giacomo, attraverserà Villanova, Marina e Stampace per creare il clima giusto in preparazione della Settimana santa. Una processione di meditazione su sette momenti salienti della passione di Cristo, raffigurati in altrettante statue lignee realizzate nel 1758 dallo scultore Giuseppe Antonio Lonis: l’agonia nell’orto degli ulivi, la cattura, la flagellazione, la coronazione di spine, il viaggio al calvario, la crocifissione. Ultimo simulacro la Madonna addolorata. In ogni chiesa (san Giovanni, monache cappuccine, sant’Anna, sant’Efisio, sant’Antonio, san Domenico e san Giacomo) entrano solo due statue, il mistero rappresentato e l’Addolorata, sempre presente.
La Madonna è protagonista anche di questa antica tradizione. Lunedì scorso i confratelli l’hanno tolta dalla nicchia che custodisce la statua per undici mesi l’anno e sistemata ai piedi dell’altare maggiore, dove le consorelle l’hanno poi rivestita di un abito rosso e mantello azzurro.
La processione è aperta da “s’andadori” (il messo) dell’arciconfraternita accompagnato dai tamburini, seguito dagli strumenti che saranno usati nel tragitto verso il Calvario (chiodi, martelli, corona di spine, frusta) e dalle croci “dei misteri” e di “penitenza”.
Tra i “misteri” più caratteristici il primo, “Gesù nell’orto del Getzemani”, arricchito dalla fantasia dei confratelli che ogni anno fissano alla portantina un alberello di fresco ulivo, da cui pende un angioletto che porge a Cristo il calice dell’amarezza.
«S’ignora - dice Mauro Dadea che alla Settima santa cagliaritana ha dedicato un documentato libro - perché l’arciconfraternita dia vita a questa manifestazione proprio il venerdì di passione. Il motivo, probabilmente, è suggerito dal contratto di affidamento delle statue stipulato tra Lonis e i confratelli il 31 agosto 1758. L’artista si impegna a consegnare i lavori perfettamente compiuti entro il 4 febbraio del 1759, affinchè la confraternita se ne possa servire per la via crucis in tutti i venerdì di quaresima». Quindi a metà del Settecento la processione dei misteri si effettuava tutte le settimane del periodo prepasquale.
Martedì seconda processione dei Misteri, organizzata dalla Congregazione degli Artieri, con partenza e arrivo nella chiesa di san Michele.
L’appuntamento per la “via crucis” è domani, alle 20, davanti alla chiesa dei santi “Giorgio e Caterina”, in via Scano.
Mario Girau