RACCOLTA. Lo svela il saggio “Da Nora alle rive dell'Arno” sull'Almanacco di Cagliari
N on solo a Cagliari. Sant'Efisio era venerato anche nella penisola come dimostrano i tre grandi affreschi realizzati tra il 1390 e il 1391 dal pittore Spinello Aretino nel Camposanto monumentale di Pisa. Pur costituendo un complesso artistico importante per l'arte romanica del Trecento di un autore amico di Dante e celebrato dalle corti dell'epoca, sono in condizioni piuttosto precarie, con scene del tutto scomparse, altre godibili sono in parte, colori sbiaditi. Opere nelle quali l'Aretino ripercorre le fasi salienti della vita terrena del Martire.
Le opere prendono spunto da una “Passio Sancti Ephisi” dovuta al presbitero Marco e contenuta in un Codice Vaticano del dodicesimo secolo. La storia degli affreschi pisani è conosciuta solo dagli specialisti, sono pochi i sardi che in visita a Pisa vanno ad ammirarlo. A raccontare la genesi dell'opera e a denunciare le sue attuali condizioni è il giornalista e studioso Vittorio Scano che ha voluto dedicare un ampio saggio (“Da Nora alle rive dell'Arno”) al centro del nuovo “Almanacco di Cagliari 2016” appena uscito.
«Quest'opera dimostra ancor di più che la Sardegna non era isolata come in genere si pensa, ma aveva stretti e continui legami con la penisola», sottolinea Scano. Ideatore e direttore dell'Almanacco anche quest'anno è riuscito a mettere insieme giornalisti, storici, studiosi di vari campi per realizzare la rivista più longeva della Sardegna, giunta al cinquantunesimo numero. Il risultato sono 81 saggi, che spaziano dalla politica alla cronaca recente, dagli episodi della storia all'arte, dai ricordi di grandi personaggi sardi che hanno lasciato un'impronta del loro lavoro anche a livello nazionale, dai minimi fatti più curiosi agli eventi più drammatici delle guerre. L'Almanacco conserva immutata la linea editoriale con accurate scelte delle firme e dei temi e anche la distribuzione in ottomila copie ad un pubblico di fedelissimi lettori e inserzionisti che attende l'uscita come un irrinunciabile appuntamento.
Tra i personaggi i ricordi del magistrato Carlo Piana, del musicista e studioso Giampaolo Lallai, dei politici Francesco Cocco Ortu jr e del leader Dc Paolo Dettori. Inoltre saggi sul sesto cardinale sardo Luigi De Magistris, sullo storico Paolo Fadda, interviste al sindaco Massimo Zedda e al neo Rettore Maria Del Zompo. Tra gli episodi rievocati le donne cagliaritane impegnate a sostenere lo sforzo bellico della Prima Guerra, l'avvento del telegrafo in Sardegna (1854), la partecipazione dell'Isola all'Expo 1961 a Torino e la visita della regina Elisabetta a La Maddalena nel 1956.
Carlo Figari