Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Meno fondi a Sant'Efisio per far rinascere la sfilata»

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2016

POETTO. Manifestazione sul lungomare Carnevale con polemica:
 

I tamburi della vecchia Gioc ci sono. E pure le drag queen, con i loro copricapi colorati che sfidano la forza di gravità. Strette in abiti che lasciano poco all'immaginazione, sono le protagoniste assolute della serata. Con una settimana di ritardo (il maltempo che domenica 14 aveva costretto gli organizzatori a rinviare) al Poetto è ancora Carnevale: l'arenile si colora nonostante le sferzate di maestrale ma l'impegno e la buona volontà non bastano e sul lungomare non c'è il pienone. Le note allegre della ratantira d'un tempo, sembrano lasciare spazio a quelle funeste del requiem. Certo non per colpa del'associazione “Diapason Sardegna Live”, ideatrice dell'evento, arrivato ormai alla terza edizione.
Il rotolo è davanti all'ospedale Marino: alle 15 spaccate la sfilata ha inizio. Un carnevale in ritardo, alternativo e low cost. «Abbiamo speso in tutto 1800 euro», spiega Silvia Lilliu, una delle organizzatrici. «Il Comune ci ha dato solo le autorizzazioni, non certo contributi. Sarebbe stato bello riuscire a portare anche qualche carro ma ci hanno chiesto quattrocento euro per averne solo uno. Non potevamo permettercelo», racconta. «Il carnevale cagliaritano ormai è morto, sono un po' demoralizzata, penso che siano in tanti a sentirne la mancanza», osserva. «Nel nostro piccolo stiamo facendo il possibile per farlo rinascere ma credo che solo l'amministrazione abbia potere in questo senso. Certo non ci sono tante risorse a disposizione ma i nostri politici potrebbero toglierne qualcuna a Sant'Efisio, eliminando il superfluo, e utilizzarle per cercare di riportare in vita il carnevale».
Il corteo procede, nonostante le polemiche. Il frastuono dei tamburi detta il passo, il resto lo fanno le coreografie in stile samba delle ballerine arrampicate su tacchi venti. O poco meno. In coda ci sono i clown. Viaggio di andata e ritorno, con sosta nei chioschi che hanno aderito alla manifestazione e si sono autotassati per consentirne la realizzazione. Con tanto di pentolaccia in ognuno e caccia al tesoro per i bambini. Anche i Club dei motori hanno raccolto l'invito ma nell'arenile vietato alle auto le regole sono uguali per tutti: non prendono parte alla sfilata. Ma comunque ci sono. Oltre alle sculture di palloncini che sono state distribuite agli spettatori più giovani. «Peccato, quando ero giovane il Carnevale era molto più partecipato, sarebbe bello se fosse ancora così», commenta Susanna Mullami.
La festa va avanti, sino alle 20. quando i rulli dei tamburi lasciano spazio al silenzio di una sera troppo fresca anche per gli irrinunciabili della spiaggia. Le transenne spariscono, insieme all'ultimo strascico delle festività legate al carnevale. Appuntamento all'anno prossimo.
Sara Marci