In attesa del commissario liquidatore la società pensa al futuro
L'ex Marino di fronte, la Sella del Diavolo sul lato destro, le saline (e i fenicotteri) alle spalle: è quasi incredibile lo scenario che si propone a chi sale sulle tribune dell'ippodromo. «Proprio per questo», annuncia il presidente della “Società ippica di Cagliari” Antonio Maximo Gulleri, «stiamo pensando a qualche manifestazione che sia in grado di trasformarlo in un polo di attrazione». Magari una versione cagliaritana del concorso di salto a ostacoli di piazza di Siena. «O anche, nel periodo della festa di Sant'Efisio, al palio di Cagliari».
LA SITUAZIONE Progetti interessanti, stimolanti. Che si scontrano con una realtà non facile. Per questioni amministrative (la “Società ippica di Cagliari” sta per essere messa in liquidazione). E, soprattutto, per questioni urbanistiche: sull'ippodromo, il sindaco Massimo Zedda ha le idee chiare. Il destino dell'impianto sportivo è, per lui, legato indissolubilmente, a quello dell'ex Marino. «Occorre ragionare», conferma Gulleri, «in termini di comparto: un ragionamento sull'ippodromo non può prescindere da quello che viene deciso sull'ex Marino». Peccato che sul destino dell'edificio, disegnato dall'architetto Ubaldo Badas e nato come “colonia dux”, ci sia un'incertezza totale. Impossibile, dunque, almeno per il momento, disegnare il futuro dell'ippodromo.
LA SOCIETÀ Anche perché sulla “Società ippica di Cagliari”, la srl che gestisce l'area, sta per abbattersi la mannaia della spending review . Non rientra tra quelle società che hanno un “interesse fondamentale”; il Comune, proprietario della maggioranza delle quote (le altre appartengono alla Regione, tramite la Agris, e alla Camera di commercio), ha avviato la procedura che porterà alla sua liquidazione. Entro breve, il cda sarà sostituito da un commissario liquidatore.
IL FUTURO Ma, nel frattempo, gli attuali amministratori stanno lavorando per rilanciare la struttura. Attraverso, si diceva, la creazione di manifestazioni capaci di attrarre gli appassionati: un concorso ippico, naturalmente in scala, come quello di piazza di Siena o il “Palio di Cagliari”. «Che, magari in versione ridotta, potrebbe nascere già quest'anno in occasione della Festa di Sant'Efisio», ipotizza Gulleri.
LA DIVISIONE E, in prospettiva futura, gli amministratori hanno “spacchettato” l'ippodromo in tre aree, quella della pista, quella dei campi di calcio e quella del ristorante. Proprio in questi giorni, è stato pubblicato il bando per l'affidamento della gestione della pista sino al 31 dicembre 2016 (con la possibilità di proroga di un anno). Lo stesso ragionamento sarà fatto anche per le altre due aree che sono quelle, forse, più interessanti dal punto di vista di eventuali investimenti privati: campi da calcio in quella zona e un ristorante potrebbero essere redditizi.
GLI INTERVENTI In attesa dell'arrivo del commissario liquidatore, le tre società dilettantistiche che occupano l'ippodromo, Karalis Horses, Moretti III e Pony Club Cagliari, continuano a lavorare. E gli amministratori stanno effettuando una serie di interventi di valorizzazione dell'area. «La società che ha effettuato i lavori di riqualificazione del litorale», conclude Gulleri, «ha utilizzato parte dell'ippodromo come deposito. E ora abbiamo chiesto di realizzare all'interno dei nostri spazi piste ciclabili». Perché il futuro dell'ippodromo cagliaritano non sarà solo a base di galoppate.
Marcello Cocco