Colpito anche il Bastione e l'obelisco di piazza Martiri - Tutta la città deturpata dalle scritte di improvvisati (e poco ispirati) writer
Le balene di Crisa, l'opera di Tellas in via Tevere e, recentemente, le case popolari del rione di Santa Teresa. Opere di street art che hanno abbellito angoli della città. Peccato che dietro i due writer cagliaritani ci siano troppi emuli che ottengono l'effetto opposto: armati di bombolette spray, deturpano i muri cittadini.
I PULITORI Fortunatamente Cagliari sta sviluppando gli antidoti: ogni domenica, un gruppo di volenterosi, riuniti nel gruppo Facebook “Limpiaus Kasteddu - Retake Cagliari”, si ritrova per far sparire quelle scritte. Nel prossimo fine settimana, porteranno a termine la pulizia di piazza Falcone e Borsellino, sotto il Palazzo di giustizia. E prenderanno di mira un altro spazio da ripulire. Ma è come tentare di svuotare l'oceano con un cucchiaio: per ogni scritta cancellata, ne compaiono dieci nuove.
GLI INCIVILI E non risparmiano neanche i monumenti cittadini: da qualche tempo, fa bella mostra di sé (si fa per dire) una scritta nel basamento dell'obelisco di piazza Martiri che ricorda i caduni nelle battaglie nelle Guerre d'indipendenza. Sfregiata (anche se il tempo sta pian piano cancellando la scritta) anche la base della statua di Carlo Felice. In questi giorni, ci sono operai al lavoro al Bastione ma non serve entrare nel cantiere per vedere le brutture lasciate dagli sporcaccioni metropolitani.
LA POLITICA Ma le “tavolozze” ideali sono i muri. Come quelli che circondano i Giardini pubblici, diventati la bacheca di chi non vuole le basi militari in Sardegna. Uno scontro politico a colpi di bombolette spray: Casa Pound si è “impossessata” dei muri di via Is Guadazzonis. Ma il caso più curioso è in via Ospedale dove compare una scritta storica: “No al carovita, Msi”.
I “POETI” Periferia o centro storico, poco cambia: lo spray colpisce qualunque angolo. Anche se, ultimamente, il quartiere più preso di mira sembra essere quello di Castello. “Fai un favore, leggi poesia”:il messaggio merita di essere seguito. Peccato che sia scritto in una roccia di via Mazzini, la porta di ingresso verso Castello. Dall'altra parte, in viale Buoncammino, proprio all'altezza di porta Cristina, un tenero orsacchiotto accompagna una dichiarazione d'amore. Il trionfo della passione, certo. E anche dell'inciviltà. E “poeta incivile” può definito anche l'autore del verso, lasciato nel muro del Ghetto, “il vero amore sorride solo ai cani vagabondi”. Qualche metro più avanti, un altro spray-vandalo è riuscito a deturpare anche la terrazza del bastione di Santa Croce.
IL CENTRO Quasi impossibile trovare una strada di Castello senza scritte. Si salva soltanto piazza Palazzo (evidentemente le telecamere della prefettura intimidiscono i writer). In via Università, invece, non c'è quasi un centimetro disponibile per i futuri zozzoni. Si arriva anche ai “meta messaggi”, come quello lasciato quasi a fianco all'arco che porta alla torre dell'Elefante: “E basta con 'ste scritte sui muri! Sono degradanti”.
LA SITUAZIONE Non l'unica strada completamente deturpata dai writer. Nei muri di via Porcell, gli (pseudo) street artist si sovrappongono l'uno sull'altro. E allora qualche ardito si sposta anche nelle vie più controllate: prese di mira, per citarne due, anche via Alghero, via Eleonora d'Arborea e via Cugia. In effetti, per i volontari di “Limpiaus Kasteddu” c'è tanto lavoro da fare.
Marcello Cocco