Degrado e abbandono tra viale Poetto e via San Bartolomeo. Valore dell'area: 7 milioni
“Maria benedici il nostro lavoro”. La stele votiva mariana in trachite rossa e placche di ceramica smaltata, realizzata nel 1954 dall'artista sassarese Eugenio Tavolara, campeggia nel giardino triangolare all'altezza della biforcazione tra viale Poetto e via San Bartolomeo. Dietro, i gradini d'ingresso dell'immensa area un tempo sede dell'Ente regionale agrario.
LA VERGINE Emerge, la Madonna dell'Etfas, da un terreno incolto. Abbandonato. Esattamente come lo sono i quasi dodicimila metri quadrati, duemila dei quali di coperto, che l'ex Etfas, poi Ersat e poi ancora Laore aveva classificato come inutile, inservibile, non più sfruttabile. Abbassate le serrande, chiusi i cancelli in tutta fretta (17 anni fa) - tanto da dimenticare negli uffici e nei tre capannoni con tetto di cemento-amianto vecchie scrivanie, insegne e computer ammaccati - si scelse la strada dell'abbandono. E quindi del trasferimento delle competenze.
IL PASSAGGIO Dall'ente regionale alla Regione. Che poi vuol dire, o vorrebbe dire, la stessa cosa. Ma perché ciò avvenisse è stato necessario varare una legge (era il 2005) per consentire il passaggio del patrimonio degli enti cosiddetti strumentali alla Regione. Una decina d'anni dopo gli uffici restano chiusi. I capannoni sono ancor più degradati, l'area più incolta. Resiste la Madonnina del Tavolara avvolta nelle erbacce, tra le fronde secche delle palme uccise dal punteruolo rosso , l'insetto-killer che proprio Laore sta cercando da anni di sconfiggere.
LA VENDITA Quest'area è stata messa in vendita. Il valore? Sette milioni, come indicato da una perizia affidata al Dipartimento del territorio della facoltà di Ingegneria. Un bel po' di denaro per chi fosse interessato.
«La prima asta - ricorda Raffaele Boi, il funzionario regionale che sta seguendo il progetto - è andata deserta». Così si sta procedendo alla riconvocazione della seconda asta che - come da legge - dovrà abbassare il prezzo. Stando al Puc, quest'area è classificata zona GI-servizi integrati. Il Comune, prima della messa in vendita - lo ricorda l'assessore Paolo Frau - aveva chiesto di poterla ereditare per realizzare il suo vivaio, una struttura attiva e non solo per produrre essenze ma anche garantire un vero piano di educazione ambientale per le scuole. Ha vinto il dio denaro. Ha vinto il mercato. Che se oggi sembra avaro, è solo in attesa di un ribasso d'asta per un terreno che potrebbe anche ospitare un centro commerciale.
Andrea Piras