CAGLIARI. Le analisi dell'Arpas hanno registrato l'elevato tasso di inquinamento
Superati i limiti per ben otto giorni di fila a dicembre
Non si era mai registrato a Cagliari un tasso d'inquinamento atmosferico così elevato come nello scorso mese di dicembre. E adesso il livello raggiunto dallo smog preoccupa. I valori delle polveri sottili presenti nell'atmosfera sono cresciuti in modo incontrollato. Queste sostanze sono rilasciate nell'aria dalle auto, ma soprattutto dagli impianti di riscaldamento domestici. Certo, non siamo ai livelli di Milano o Pechino, però la situazione rischia di complicarsi a causa del ritardo nell'arrivo dell'inverno. Infatti vento e pioggia, che dovrebbero ripulire l'aria, ancora non si son visti.
I dati allarmanti sono il superamento del limite di materia particolata, cioè piccole particelle (Pm10) presenti nell'atmosfera. A Cagliari è stata riscontrata una media giornaliera di 46,93 ug/m3 (microgrammi/metro cubo di aria) sui 50 di soglia. Ma ci sono state anche otto giornate da bollino rosso, dove si sono superati i 54 ug/m3. Il resto della provincia non è da meno: a Monserrato e Quartu i rilevamenti sono arrivati addirittura a 82,30 ug/m3.
Come tenere sotto controllo le polveri sottili? In molti propongono giornate di traffico con targhe alterne, come è stato fatto di recente a Roma e Milano, anche se gli ambientalisti non credono sia un rimedio molto efficace. Infatti, ciò diminuirebbe le emissioni di un 10-15%. Mentre, per ridurle drasticamente bisognerebbe vietare il traffico delle auto e permetterlo solo ai mezzi della sicurezza pubblica e agli autobus.
Inoltre, bisognerebbe utilizzare gli impianti termici delle abitazioni a temperature inferiori rispetto a quelle previste attualmente, il che sarebbe un importante miglioramento. Un passo avanti che andrebbe fatto quanto prima possibile, è la completa sostituzione dei mezzi privati e no, con veicoli elettrici. In tutta la Sardegna sono presenti 13 colonnine di ricarica per auto elettriche, di cui 4 nella provincia di Cagliari.
La Nasa ha rilevato che, a causa delle troppe sostanze chimiche inquinanti rilasciate nell'atmosfera del nostro pianeta, nell'ottobre dello scorso anno il buco dell'ozono, responsabile primo dell'effetto serra e causa principale del surriscaldamento globale, ha raggiunto il diametro di 28,2 chilometri quadrati. Un altro punto dolente infatti sono le emissioni di Co2 rilasciate ogni anno nell'ambiente dalla Saras. Con 5,9 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, il polo industriale si classifica come il primo emettitore di gas a effetto serra dell'isola.
Edoardo Caddeo,
Alessio Spiga,
Matteo Corona,
Federico Molari