L'ASSESSORA.
Luisa Anna Marras: ogni giorno al lavoro per adeguare queste cifre
A Roma lo scandalo “affittopoli”, con canoni irrisori per case ed edifici in zone prestigiose della Capitale, ha provocato un terremoto e anche la Procura è pronta a dare uno sguardo ai vecchi contratti da pochi euro al mese. A Cagliari i casi sono molti di meno ma da anni - almeno da un decennio - gridano vendetta. L'assessora al Patrimonio, Luisa Anna Marras, ci tiene subito a precisare: «Lo scandalo romano è distante anni luce dalla situazione cagliaritana. I canoni fuori mercato sono dovuti a vecchi e complessi casi ereditati. Non sempre si può intervenire in modo diretto per aggiornare gli affitti».
Gli uffici del Patrimonio stanno completando dunque un lavoro non semplice?
«L'adeguamento dei canoni di locazione fa parte del programma di trasparenza che questa giunta sta portando avanti dal primo giorno. Stiamo cercando di verificare tutte quelle situazioni di “privilegio” che si sono create nel tempo».
È possibile che si siano ancora case del Comune date in affitto a 19 euro al mese?
«A volte ci siamo trovati davanti a lasciti ereditari o a casi molto complessi. Gli uffici hanno lavorato su tutte le situazioni. Ma attenzione: in molti casi, compreso palazzo Accardo, case ed edifici sono fatiscenti anche se in punti importanti della città».
Perché non intervenire con ristrutturazioni per valorizzare il patrimonio comunale?
«Lo stiamo facendo. A fine anno partiranno i lavori di recupero del cosiddetto palazzo Caide in piazza del Carmine. Ospiterà uffici comunali. In altri casi ci sono dei vincoli che rendono i progetti molto più complessi. Stiamo portando avanti, con non poche difficoltà, un piano di riordino e di adeguamento dei canoni. Ma bisogna stare attenti per evitare eventuali ricorsi o battaglie in Tribunale».
La percentuale dei morosi, anche nell'edilizia residenziale popolare, è però elevata?
«Nei casi limite interviene l'avvocatura. Le situazioni sull'edilizia popolare vengono gestite con particolare sensibilità: si tratta il più delle volte di famiglie con problemi economici. Si concorda un piano di rientro compatibile con le disponibilità dei nuclei».
M. V.