Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Da Sandro Penna a Elio Pecora, intrecci di poesia

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2009

Rassegne Lunedì scorso al Massimo



S'ammucchiavano intorno /al suo letto di logore lenzuola/ vari strumenti e vecchi panni e mappe/per un viaggio da compiere ancora. Sono dedicati a Sandro Penna, “il viaggiatore insonne”, questi versi firmati da Elio Pecora, grande poeta contemporaneo, nonché critico e romanziere. Protagonista, assieme alla docente liceale Donatella Lissia, di un incontro organizzato, nell'ambito della rassegna Fili e Poesia , dall'Endas e dal Teatro Stabile di Sardegna, in collaborazione col Dipartimento di Filologie e Letterature Moderne.
Il Ridotto del Teatro Massimo ha ospitato lunedì una serata in cui si è parlato del linguaggio lirico, dei suoi contenuti, della sua capacità di comunicare e di rappresentare i sentimenti. Di un genere letterario capace di acuire le sensibilità e le coscienze. «È il dono e la dannazione dei poeti, credere nelle parole», ha detto Elio Pecora (che ieri mattina ha incontrato gli studenti del liceo Siotto). «Il poeta scava dentro di noi, richiede una partecipazione personale che costa fatica. E la poesia non va affatto capita o ancor meno, spiegata: va semplicemente sentita».
I versi brevi e musicali di Sandro Penna ne sono un magnifico esempio. In un'alternanza costante tra gioia e malinconia, distillano l'essenza dell'amore e della vita. Autore di apparente semplicità, Penna (nomen omen) aveva il dono dell'immediatezza. Classe 1906, diplomato ragioniere, è nato a Perugia e ha vissuto prevalentemente a Roma. Piaceva a Umberto Saba, a Pier Paolo Pasolini, a Giovanni Raboni, a Dario Bellezza, ma i suoi scritti - dice ancora Pecora, che sull'illustre collega ha pubblicato diversi saggi - li teneva per sé, come faceva con i quadri che collezionava. Peraltro era sempre scontento dei suoi libri, li trovava imperfetti e non prevedeva certo di ricevere nel 1977, l'anno in cui morì, il Premio Bagutta. Felice chi è diverso / essendo egli diverso./Ma guai a chi è diverso / essendo egli comune : tra i fogli distribuiti in sala, è riportata questa lirica secca come un aforisma e chiara come un manifesto programmatico. Le letture di Cristina Maccioni e Rosabianca Cadeddu hanno dato voce agli accordi di una produzione creativa, ancora molto attuale, iniziata nel 1927. Lo spazio del Ridotto del Massimo, assai affollato da un pubblico attento, si è aperta in anteprima sotto il segno della poesia. Una coincidenza beneaugurante, per Rosabianca Rombi, responsabile cultura dell'Ente nazionale democratico di azione sociale che negli ultimi vent'anni ha portato a Cagliari i poeti italiani più importanti, da Giovanni Raboni a Mario Luzi, da Dario Bellezza a Milo De Angelis. A parlar di versi ha cominciato una ventina d'anni fa, con un recital di poesie nella Galleria Arte Duchamp. Nel '90, la nascita dei “Territori della poesia”, che hanno avuto il grande merito di portare in Sardegna i nomi più grandi, ma anche di far conoscere ai sardi più da vicino i loro poeti. Un anno fa la nascita di una nuova rassegna, Fili e poesia , ospitata al Caffè Alfieri e ora accolta nel Ridotto del Massimo. L'inaugurazione ufficiale del nuovo spazio è prevista per il 15 aprile, col primo spettacolo della trilogia Il diritto e il suo rovescio , messa in scena dal Teatro Stabile di Sardegna.
ALESSANDRA MENESINI

01/04/2009