Autore: Ignazia Melis il 08/02/2016 00:59
La storia del culto dei morti a Cagliari affascina con le sue leggende, gli aneddoti e i misteri. Ieri mattina il colle di Bonaria, la basilica, necropoli e cimitero sono stati visitati da un centinaio di cittadini cagliaritani che hanno ammirato le bellezze della basilica mariana e il suo museo di ex voto, reliquie ed anche lei, la cassa lignea portata dal mare nel lontano 1300 contenente il simulacro miracoloso della madonna che tiene in braccio il bambino. Il tutto grazie alle guide appassionate di diverse associazioni che si sono rese disponibili. Sardegna Sotterranea ha puntato ad esempio su un percorso alla riscoperta della storia celata. Illustrando angoli di città sconosciuti ai più: "li abbiamo a portata di mano e non sappiamo quanto valgano in termini di storia e di cultura" ha detto Marcello Polastri agli astanti, prima di illustrare anche la grotta usata dai saraceni come deposito, sotto le ville che dominano dall'alto colle il piazzale dei Centomila.
È stata raccontata l'epopea del cimitero monumentale, vera galleria di opere d'arte a cielo aperto "ora in fase di recupero da parte del Comune anche se c'è tanto da fare". Poi un salto indietro nel tempo davanti al cantiere nel quale gli archeologi hanno imposto lo stop, per la scoperta dei resti di un castello parrebbe catalano-aragonese. È stata illustrata la storia dei rifugi di guerra, dei padri Mercedari, delle scoperte archeologiche, del Castello è del convento annesso. Infine, attraverso la necropoli romana, nel Cimitero monumentale, usato dal 1839 al 1968, con l'illustrazione delle sue tombe più famose: Giovanni Spano, Piero Schiavazzi, Ottone Bacaredda, Carlo Sanna, l'architetto Francesco Giarrizzo, autore della facciata della Cattedrale di Cagliari. Cittadini illustri di una città ai quali è stato reso omaggio, con una visita che ne ha esaltato le gesta e l'importante operato.