Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

No al cantiere in via Milano

Fonte: L'Unione Sarda
5 febbraio 2016


Tar: c'è un castello aragonese, il vincolo va confermato - Rigettato il ricorso del proprietario, il fondatore della Williams, scuderia di F1

 

I giudici del Tar non hanno avuto dubbi: è adeguatamente motivato il vincolo archeologico posto dalla Soprintendenza all'area tra via Milano. Il cantiere dell'ex top manager di Formula 1 resterà dunque bloccato nel suo terreno ci sono i resti del famoso Castel de Bon Ayre , la fortezza aragonese costruita nel 1300 durante la guerra con i pisani e sino ad ora citata solo nei documenti storici.
RICORSO BOCCIATO È stato bocciato il ricorso di Patrick Head, l'ingegnere inglese cofondatore della scuderia Williams (assieme all'amico Frank Williams) che avrebbe voluto costruire una palazzina residenziale accanto alla chiesa di Bonaria. Bloccato nel 2014 dalla Soprintendenza, l'ex manager della scuderia britannica si era rivolto ai giudici con un pool di avvocati guidato da Mario Sanino (e composto dai legali Maria Elena Mameli, Carlo Celani e Lorenzo Coraggio). Con due periti contestava le conclusioni della Soprintendenza e chiedeva ai magistrati di annullare il decreto con cui gli esperti del Ministero avevano fatto naufragare la concessione edilizia rilasciatagli dal Comune nel 2013. Depositata la sentenza, ora si è capisce l'entità della scoperta archeologica.
LA SCOPERTA Nel terreno sul colle di Bonaria sono venute alla luce, infatti, «numerose strutture murarie - si legge nella sentenza - pertinenti a almeno 8 ambienti di uno o più edifici (per una superficie di oltre 200 metri quadrati), che hanno consentito di svelare la presenza sul sito di una porzione del Castel de Bon Ayre ». Si tratterebbe di una parte dell'insediamento catalano-aragonese sorto sul colle nel 1324 e che, dopo la battaglia con i pisani del 19 giugno 1324 e la conquista di Cagliari da parte degli aragonesi, aveva assunto assunto la funzione di quartier generale del Regno di Corsica e Sardegna.
GLI ARCHEOLOGI Trovati i resti del castello aragonese, gli archeologi hanno applicato i vincoli perché «rappresenta un unicum » proseguono i giudici, «in quanto l'insediamento di Bon Ayre era attestato finora solo dai documenti, ma non aveva ancora avuto un riscontro archeologico delle sue strutture». Insomma: si tratterebbe dell'unica testimonianza, almeno per dimensione e conservazione, di edilizia privata urbana di epoca medioevale in Sardegna.
LA SENTENZA I giudici della seconda sezione del Tar, presieduta da Francesco Scano, hanno ritenuto non convincenti le eccezioni portate dai legali dell'ingegnere. «In conclusione», si legge nelle motivazioni della sentenza che rigetta il ricorso, «nel provvedimento impugnato sono indicate in maniera adeguata le ragioni per le quali il bene in questione presenta quell'interesse archeologico particolarmente importante». I vincoli dunque rimangono ed i lavori per la costruzione della palazzina, almeno per il momento, non potranno in alcun modo ripartire.
Francesco Pinna